DIFESA (4ª)

MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014
79ª Seduta

Presidenza del Vice Presidente
DIVINA
Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, i rappresentanti del COCER dell'Esercito 1° mar. lgt. Gianfranco Pipitone e c.le magg. ca. sc. Girolamo Foti; i rappresentanti del COCER della Marina c.a. Pietro Luciano Ricca, c.f. Antonio Colombo, 2° capo sc. Franco Saccone, 2° capo Vito Alò e sc. 1^ cl. Francesco Carlucci; i rappresentanti del COCER dell'Aeronautica ten. col. Guido Bottacchiari, serg. magg. Alfio Messina e serg. magg. Antonsergio Belfiori; i rappresentanti del COCER dell'Arma dei carabinieri app. sc. Antonio Pinto e app. sc. Paolo Benevento; i rappresentanti del COCER della Guardia di finanza gen. b. Bruno Bartoloni, col. Marco Menegazzo, mar. a. lgt. Salvatore Trinx, mar. ord. Giovanni Cutrupi, brig. Guglielmo Picciuto, app. sc. Eliseo Taverna e app. sc. Arcangelo Caso; i rappresentanti del COIR delle Capitanerie di porto c.f. (cp) Paolo Tallone, 1° mar. np Antonio Ciavarelli, 1° mar. np Roberto Mangione, 2° capo np Salvatore Bucolo, sgt. np Efisio Garau, sc. 1^ cl. sc. ssal/fr Sergio Saverio Belviso e sc. 1^ cl. np Davide Vescovo e i rappresentanti del COIR del Comparto Aeronavale Centrale della Guardia di finanza col. Riccardo Rocconi, mar. c. Luigi Iannone e brig. Basilio Barreca.


La seduta inizia alle ore 15.


SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il presidente DIVINA comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo e che la Presidenza ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle prospettive di riordino del Corpo delle capitanerie di porto: audizione di rappresentanti del COCER Interforze, del COIR delle Capitanerie di porto e del COIR Aeronavale della Guardia di finanza

Prosegue l’indagine conoscitiva, sospesa nella seduta pomeridiana del 18 giugno.

Il presidente DIVINA rivolge un breve indirizzo di saluto agli ospiti presenti, cedendogli contestualmente la parola per lo svolgimento dei rispettivi interventi.

Il maresciallo PIPITONE rileva che il disegno di legge n. 1157 presenta alcuni profili di interesse, che le rappresentanze dell'Esercito potranno valutare in maniera più approfondita in un frangente successivo.

Prende quindi la parola il contrammiraglio RICCA, esprimendo innanzitutto un forte auspicio affinché la delicata vicenda che vede, a tutt'oggi, detenuti in India i due fucilieri Latorre e Girone possa trovare rapida soluzione e concludersi con il rientro in patria dei due militari.
Con riferimento allo specifico oggetto dell'audizione, sottolinea l'opportunità a che gli interventi di riordino del Corpo delle capitanerie di porto non stravolgano l'attuale quadro ordinamentale delle Forze armate, che vede il Corpo stesso quale parte integrante della Marina, soprattutto in relazione alle attività di reclutamento e di formazione del personale. Peraltro, la problematica sollevata dal disegno di legge n. 1157 potrebbe trovare adeguata soluzione sotto un punto di vista squisitamente funzionale, valorizzando le competenze e le professionalità delle singole realtà istituzionali operanti sul mare.
Il disegno di legge in questione, inoltre, appare carente proprio in relazione alle problematiche del personale, che dovrebbe transitare nella nuova Guardia costiera esclusivamente su base volontaria al fine di evitare disallineamenti di carriera e trattamenti sperequativi.

Il PRESIDENTE osserva incidentalmente che il disegno di legge n. 1157 si propone un fine ambizioso, ossia quello di riordinare l'intera disciplina della sicurezza sul mare. In ragione di ciò, l'odierna audizione è volta proprio ad acquisire sul punto le complesse ed articolate posizioni delle rappresentanze militari.

Il sergente maggiore MESSINA pone innanzitutto l'accento sulle quotidiane difficoltà vissute dal personale delle Capitanerie di porto nell'espletamento delle funzioni d'istituto, attestate anche dai numerosi e recenti episodi di violenza che lo hanno visto coinvolto.
Nel rimarcare l'opportunità di conferire al Corpo le stesse prerogative delle Forze di polizia, esprime quindi un avviso tendenzialmente favorevole sul disegno di legge n. 1157, invitando però la Commissione a considerare al riguardo i rilievi formulati dal contrammiraglio Ricca.

L'appuntato scelto PINTO esprime piena solidarietà al personale delle Capitanerie di porto, chiamato ad espletare i propri compiti istituzionali in un contesto di crescente difficoltà, ed esprime, del pari, l'auspicio a che il Corpo possa essere equiparato alle Forze di polizia, sottolineando altresì l'opportunità di dotarlo di una rappresentanza COCER autonoma.

Il generale BARTOLONI si associa innanzitutto agli auspici formulati dal contrammiraglio Ricca in ordine alla delicata vicenda internazionale che vede detenuti in India due fucilieri della Marina militare.
Riepiloga quindi il complesso quadro normativo in cui si inserisce il progetto di riforma delineato dal disegno di legge n. 1157. Rilevano, in particolare, le leggi n. 121 del 1981 (di revisione del sistema nazionale di pubblica sicurezza), e n. 979 del 1982 (che specifica i compiti del Corpo delle capitanerie di porto, che non ricomprendono funzioni di polizia), il decreto ministeriale dell'8 giugno 1989 (che attribuisce la denominazione di "Guardia costiera" ai reparti delle Capitanerie con incarichi tecnico operativi), la legge n. 78 del 2000 (recante le deleghe per il riordino dell'Arma dei carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, della Guardia di finanza e della Polizia di Stato), ed il connesso decreto delegato n. 68 del 2001 (sul riordino della Guardia di finanza). In particolare, dal predetto complesso normativo emerge che le Capitanerie di porto svolgono attività di soccorso e tutela dell'ambiente, laddove le altre Forze di polizia si concentrano sulle attività relative alla sicurezza.
Rileva quindi che la proposta contenuta nel disegno di legge n. 1157 presenta una serie di aspetti problematici, istituendo nella sostanza una sesta forza di polizia ed impattando in modo dirompente sull'assetto delineato dalla legge n. 121 del 1981 senza recare, al riguardo, alcuna normativa di coordinamento e senza prevedere, altresì, un'opportuna dipendenza funzionale dal ministero dell'Interno. Gli operatori della nuova Guardia costiera, inoltre, non si vedrebbero attribuite le necessarie potestà giuridiche per l'espletamento dei loro compiti.
Anche la finalità della riduzione di spesa non sembra del tutto soddisfatta dall'articolato: considerato, infatti, che quasi il 92 per cento dei costi del Corpo sono attribuiti alle spese per il personale, i potenziali risparmi di spesa corrente inciderebbero solo sul restante 8 per cento. Per contro, la prevedibile richiesta, da parte del personale delle Capitanerie, di accedere al trattamento economico delle Forze di polizia potrebbe comportare ulteriori aggravi.
Ulteriori problematicità, infine, si ravvisano nel passaggio alla nuova Guardia costiera del personale precedentemente impiegato nelle altre Forze di polizia operanti sul mare.
Conclude osservando che un miglioramento del coordinamento interforze potrebbe costituire una valida alternativa, in grado di garantire, senza ricorrere all'intervento legislativo, il giusto grado di razionalizzazione e di flessibilità.

Il capitano di fregata TALLONE pone l'accento sulla peculiarità delle funzioni istituzionali del Corpo, che risultano molto diversificate, rilevando che la ratio alla base del disegno di legge n. 1157 si pone sostanzialmente in linea con le aspettative dell'opinione pubblica e dello personale del Corpo.
Le Capitanerie di porto, peraltro, risultano impegnate in un rilevante sforzo a favore dell'utenza, prolungando la propria attività ben oltre l'orario d'ufficio nonostante difficoltà e carenze di organico, senza essere garantiti dallo status di Forza di polizia e senza disporre di una rappresentanza a livello COCER. La natura ibrida del Corpo, peraltro, è fonte di particolari anomalie. Nonostante la dipendenza funzionale sia con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, la legislazione vigente impone che le concertazioni abbiano luogo con il ministero della Difesa.
Conclude ponendo l'accento sul particolare rapporto del Corpo con i diportisti, spesso sottoposti a controlli ridondanti ma che vedono nelle Capitanerie un interlocutore privilegiato, capace di identificarsi con le loro particolari problematiche.

Il PRESIDENTE pone, del pari, l'accento sulla necessità di tenere nel debito conto le esigenze della nautica da diporto.

Con riferimento alle problematiche dei trasferimenti di personale alla nuova Guardia costiera, il colonnello ROCCONI osserva che la quasi totalità del personale del Comparto aeronavale della Guardia di finanza non sarebbe disponibile a transitare in una diversa Forza di polizia.

Il caporal maggiore FOTI auspica che il Corpo delle capitanerie di porto possa beneficiare di una rappresentanza specifica anche a livello COCER.
Passa quindi ad introdurre le problematiche generali inerenti alle condizioni di vita del personale militare, ed in particolare dei militari di truppa.

Il PRESIDENTE invita il caporal maggiore Foti a circoscrivere il proprio intervento allo specifico oggetto dell'audizione.

Dissente il caporal maggiore FOTI, osservando che le tematiche da lui introdotte meritavano comunque di essere sviluppate nella presente sede ed abbandonando l'aula in segno di protesta.

Interviene quindi il primo maresciallo CIAVARELLI esprimendo innanzitutto piena e convinta solidarietà ai due fucilieri di marina detenuti in India.
Osserva quindi che personale delle Capitanerie di porto è chiamato ad assolvere compiti di natura molteplice (dai controlli sulla filiera della pesca alla tutela dell'ambiente, quest'ultima riconosciuta recentemente dallo stesso titolare del competente dicastero), tra cui spicca la funzione esclusiva del soccorso in mare. I predetti compiti, peraltro, postulano una dipendenza funzionale da numerosi dicasteri tra cui spicca quella con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, laddove quella con il ministero della Difesa assume carattere decisamente residuale.
Le aggressioni che hanno recentemente coinvolto il personale del Corpo, chiamato ad espletare le proprie funzioni senza armi, pongono in primo piano sia la necessità di equiparazione alle altre Forze di polizia, sia l'opportunità di garantire al Corpo stesso una rappresentanza autonoma che abbia come interlocutore il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in luogo del ministero della Difesa.

Il senatore PEGORER (PD), nel prendere atto delle complesse argomentazioni svolte dagli intervenuti, pone l'accento sulla necessità di un esame ponderato e approfondito, che rifugga da approcci semplicistici e che consenta, fra l'altro, di meglio chiarire le problematiche connesse al coordinamento interforze.
In particolare, l'attuale dibattito può e deve costituire lo spunto iniziale per una riforma generale della disciplina relativa alla pubblica sicurezza.

Il senatore BATTISTA (Misto-ILC), dopo aver richiamato altre realtà normative ed in particolare quella americana, pone l'accento sulla validità della ratio sottesa al disegno di legge n. 1157, volta a superare le ambiguità e le lacune dell'attuale assetto normativo.

Poiché nessun altro chiede di intervenire ed in considerazione dell'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, il PRESIDENTE dichiara conclusa la procedura informativa in titolo, comunicando, altresì, che i documenti consegnati nel corso dell'audizione o fatti pervenire successivamente saranno resi disponibili per la pubblica consultazione.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.


La seduta termina alle ore 16.