SENATO DELLA REPUBBLICA
--------------------- XVI LEGISLATURA ---------------------
2
a
Commissione permanente
(GIUSTIZIA)
46
ª seduta: giovedì 12 marzo 2009, ore 15
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni.
Svolte
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO
BERSELLI
- Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
nel centro storico di Bolzano esiste una Casa circondariale perennemente sovraffollata, indecente e fatiscente, sostanzialmente indegna di un Paese civile;
tale struttura non è assolutamente idonea né per i detenuti, né per il personale della Polizia penitenziaria che, a causa anche della tipologia delle celle, è costretto ad intervenire, come è già avvenuto, in situazioni di pericolo;
in particolare, vi sono celle che ospitano anche dodici detenuti, dotate di un "bagno", si fa per dire, separato da una tenda e costituito unicamente da lavandino e water;
i detenuti utilizzano un cortile per giocare a calcetto ad una sola porta disegnata contro un muro, non essendovi la possibilità di disegnarne un'altra;
da anni si parla di realizzare un nuovo carcere e vi sarebbe la disponibilità, da parte della Provincia autonoma di Bolzano, di intervenire sostenendo i relativi costi, attraverso un'operazione di permuta dell'attuale struttura carceraria;
l'onorevole Giorgio Holzmann è già intervenuto al riguardo con un'apposita interrogazione parlamentare che, ad oggi, non ha avuto risposta,
l'interrogante chiede di sapere:
quale sia il pensiero del Ministro in indirizzo in merito alla deprecabile situazione in cui versa la Casa circondariale di Bolzano con particolare riferimento alle inaccettabili condizioni di vita degli agenti della Polizia penitenziaria e dei detenuti;
che cosa osti alla definizione degli accordi con la Provincia autonoma di Bolzano, accordi che consentirebbero, da un lato, il recupero per la città di un importante immobile situato in pieno centro, che potrebbe avere innumerevoli e positive destinazioni, e, dall'altro, la realizzazione di un carcere moderno, decentrato, con idonei alloggi per il personale di sorveglianza, atteso da anni e mai realizzato.
(3-00326)
BERSELLI
,
GASPARRI
,
FAZZONE
,
DE ANGELIS
,
CIARRAPICO
,
VALENTINO
- Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il tribunale di Latina, secondo ufficio giudiziario della regione Lazio per numero di procedimenti e per dimensione, è composto da una sede centrale e da due sezioni distaccate (Terracina e Gaeta) ed è centro di una realtà di fondamentale importanza (si tratta di un vero e proprio polo giudiziario), peraltro estremamente problematica in relazione al controllo del territorio, in quanto cerniera (e frontiera) tra le aree campane e la zona industriale a sud di Roma, con tutto quanto ne consegue anche in relazione ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata;
in breve, presso il tribunale di Latina, secondo i dati ufficiali della relazione annuale del Presidente della Corte d’appello di Roma dell’anno 2008, al 30 giugno 2007 pendevano ben 36.345 procedimenti civili, con sopravvenienze annue di circa 20.000 unità. Di tali procedimenti, 19.490 riguardavano il contenzioso civile ordinario (con circa 6.000 sopravvenienze all’anno). Si tratta di dati che attestano come il volume delle pendenze civili a Latina sia pari a circa un quarto rispetto alla realtà del pur enorme Tribunale di Roma e a circa il triplo di quelle di qualsiasi altro tribunale del distretto della Corte d’Appello di Roma;
analogo discorso va fatto per le pendenze degli affari penali che, ad esempio, contavano alla data del 30 giugno 2007, 7.183 procedimenti pendenti con il rito monocratico, pari a poco meno di un terzo degli affari monocratici penali pendenti presso il tribunale di Roma;
in linea anche i dati dei procedimenti in materia di lavoro, a Latina, infatti, risultavano pendenti, al 30 giugno 2007 quasi 10.000 processi, pari a circa un terzo di quelli pendenti presso il tribunale di Roma;
a fronte dei dati contenuti nei documenti ufficiali e che sono stati così sommariamente riassunti, a Latina è prevista una pianta organica di soli 41 magistrati, suddivisi nelle due sezioni civili, nella sezione penale e nelle due sezioni distaccate di Terracina e Gaeta, magistrati dei quali risultano presenti in sede solo 35 unità;
tale aspetto, del resto, va inteso in riferimento all’originario grave sottodimensionamento della pianta organica rispetto agli altri tribunali del distretto della Corte d’appello di Roma, in quanto si tratta di un ufficio che secondo i dati ufficiali comporta un carico di lavoro
pro capite
per ciascun magistrato (1.219 fascicoli) pari a circa il triplo, per fare un esempio, di quello del tribunale di Roma (485 fascicoli) e, comunque, superiore di oltre il 50 per cento rispetto agli altri tribunali del distretto. È, in sostanza, uno dei primi cinque tribunali italiani di maggior squilibrio, per rapporto tra organici e carico di lavoro giacché, per operare al pari degli altri tribunali del Lazio, quello di Latina avrebbe bisogno di circa 70 magistrati;
tale problematica si riflette in modo ancor più serio e drammatico sulla situazione del personale amministrativo e di cancelleria;
la pianta organica del personale amministrativo di cancelleria, intorno all’anno 2000, prevedeva un numero complessivo di 184 unità, di cui 147 presso la sede centrale, 18 presso la sede di Gaeta e 19 presso quella di Terracina, a fronte di un organico della magistratura che all’epoca era di 37 unità;
nonostante l’aumento dei magistrati previsti in pianta organica (ora 41), con la progressiva cessazione dal servizio di alcuni di essi, anziché procedersi al reintegro delle unità venute meno, la pianta organica del personale di cancelleria è stata progressivamente ridotta, fino al dato attuale che prevede 161 unità di personale amministrativo, di cui 130 (compreso il primo dirigente) presso la sede centrale, 15 presso la sede di Gaeta e 16 presso la sede di Terracina. Si tratta di un dato di partenza che, rispetto ad una realtà già originariamente del tutto sottodimensionata, prevede una inadeguatezza strutturale del 12,5 per cento, senza tener conto dell’aumento di lavoro che l'incremento della pianta organica della magistratura ha comportato;
ciò nonostante, attualmente vi è un'ulteriore scopertura del 16 per cento della forza presente rispetto a quella (già ridotta coma sopra detto) prevista dalla pianta organica di diritto. Inoltre, otto unità sono in regime di
part-time
verticale ed una di
part-time
orizzontale; 19 unità beneficiano della legge n. 104 del 1992; una unità è in congedo ai sensi dell’articolo 4, comma 2, della legge n. 53 del 2000; tre unità sono in permesso per ragioni di studio; cinque beneficiano di permessi sindacali ed una è in permesso per funzioni elettive presso enti locali (decreto legislativo n. 267 del 2000);
in particolare, sono assenti ben 23 unità nella sola sede di Latina, dove risulta scoperto da circa tre anni il posto di primo dirigente, con gravissime conseguenze, atteso che in tale situazione non è possibile nemmeno dare corso a seri progetti atti a gestire l’emergenza;
gravi ripercussioni hanno, oltre alla inspiegabile mancanza di ben dodici unità di profilo “C2”, le scoperture nei posti di cancelliere “B3” e le cinque scoperture di operatore “B3”;
inoltre, manca quasi del tutto il personale ausiliario, in quanto dei sette ausiliari, ne risultano in sede cinque, di cui ben quattro invalidi e quindi inadatti al compito: di fatto, in caso di assenza dell’unico ausiliario idoneo al compito, risultano impossibili tutte quelle attività che implicano il materiale movimentazione dei fascicoli;
si aggiunge ai dati sopra richiamati il fatto che la pianta organica del personale amministrativo è dimensionata al numero di magistrati. Ciò non toglie che il carico di lavoro per le cancellerie è dato soprattutto dal numero di affari sopravvenienti e dai conseguenti accessi dell’utenza. Al riguardo, valga come dato di riferimento il richiamato numero di pendenze per magistrato che comporta un gravissimo ed insostenibile squilibrio delle prestazioni di cancelleria inidonee, per il numero assolutamente inadeguato degli addetti, ad assicurare prestazioni tali da rendere anche solo vivibile e decente l’afflusso di persone in tribunale. Di fatto, un avvocato che intenda depositare un atto deve attendere circa duecento persone che lo precedono, con un’attesa che dura praticamente tutta la mattina, poiché risulta aperto normalmente un solo sportello (o al massimo, ed occasionalmente, due) sui quattro/sei originariamente previsti. Inoltre, giorno per giorno, i vari uffici e le varie cancellerie, dopo progressive riduzioni di orario, sono costrette a periodi di chiusura, con conseguenze di drammatica emergenza;
è una situazione assolutamente insopportabile per gli operatori ed inaccettabile per l’utenza, che richiede urgenti interventi sia per la copertura della pianta organica del personale di cancelleria – che, ove al completo, comporta già di per sé una grave inadeguatezza – sia per l’ampliamento della stessa pianta organica;
ancor più pesante la situazione dell’Ufficio degli ufficiali giudiziari, dove ad una pianta organica che prevede 12 operatori “C1”, 9 operatori “B3”, 8 operatori “B2”, 2 lavoratori socialmente utili, corrisponde di fatto una scopertura di un terzo del personale in qualifica “C1” in quanto alle due unità scoperte si aggiunge il fatto che una unità è in congedo per maternità ed un’altra è applicata presso altro Ufficio (Roma). Scoperture sono presenti anche negli altri profili di organico, seppure di minore importanza. Attualmente, l’accesso all’ufficio, prima ancora che la sua efficienza, è gravosissimo per tutta l’utenza;
anche sul piano delle strutture logistiche, il tribunale di Latina è in grave difficoltà, in quanto ubicato in una sede che, pur di grande pregio storico, è divenuta ormai del tutto insufficiente alle attuali esigenze. È prevista da tempo la realizzazione di un nuovo palazzo di giustizia (cosiddetta “cittadella giudiziaria”), del quale è in corso di realizzazione del primo lotto, inerente alla sede della sola Procura della Repubblica (ora ubicata in edificio condotto in locazione per il quale il Comune di Latina corrisponde un canone annuo di 1.100.000 euro), ma per la cui ultimazione mancano comunque i fondi. Nessun impegno di spesa è inoltre previsto per la realizzazione del secondo lotto, inerente al palazzo di giustizia vero e proprio, la cui mancata attuazione lascerebbe il tribunale nella situazione di attuale impossibilità di corretto funzionamento e creerebbe per di più gravi problemi anche alla cittadinanza in relazione ai problemi di viabilità e traffico indotti dalle necessità di spostamento degli operatori di giustizia in ambiti diversi della città;
quali siano poi le conseguenza di quanto detto sui tempi di risposta alla domanda di giustizia è facile immaginare, in particolare nel settore civile dove ciascun magistrato, durante i periodi di presunta “normalità” deve trattare in ogni giornata di udienza cinquanta, settanta e, in alcuni casi, anche cento cause;
la situazione è stata più volte denunciata pubblicamente dagli avvocati, dal personale amministrativo e dagli stessi magistrati e forma oggetto di quotidiana attenzione da parte degli organi di stampa e recentemente l’Avvocatura, dopo aver pubblicamente segnalato l’intollerabilità di quanto sta accadendo, richiedendo l’aiuto delle forze istituzionali e politiche, è entrata in agitazione, indicendo un’assemblea sul tema per il giorno 20 gennaio 2009 e poi proclamando l’astensione dalle attività giudiziarie per il 18 ed il 27 febbraio, giorni in cui organizzerà altrettante manifestazioni presso il Consiglio superiore della magistratura ed il Ministero della giustizia;
il tribunale di Latina sembra dunque trovarsi in una drammatica emergenza, con la necessità che vengano immediatamente predisposti i dovuti interventi sia di copertura delle piante organiche di diritto, con primario riferimento agli incarichi direttivi, sia con un adeguato ampliamento delle stesse piante organiche,
si chiede di sapere quale sia il pensiero del Ministro in indirizzo in merito a quanto sopra richiamato e quali urgenti iniziative intenda porre in essere per risolvere definitivamente i gravissimi problemi degli uffici giudiziari di Latina.
(3-00515)
BERSELLI
- Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il Tribunale di Bologna ha attualmente un organico composto da 72 magistrati, compresi il Presidente del Tribunale e 10 Presidenti di Sezione;
risultano assegnati al settore civile 35 magistrati, compreso il Presidente del Tribunale e 34 magistrati al settore penale, di cui 11 alla sezione GIP/GUP;
attualmente l’organico presenta una scopertura di tre Presidenti di Sezione (uno al penale e due al civile) e di tre giudici (uno al civile e due al penale). Alcuni magistrati sono in via di tramutamento da un Ufficio all’altro del Tribunale per ultradecennalità;
la pianta organica è composta altresì da 16 giudici onorari aggregati, di cui solo uno è attualmente in servizio essendosi ormai quasi azzerato l’arretrato, e 36 giudici onorari di tribunale di cui ben 13 posti sono attualmente vacanti;
il modulo organizzativo, il cui assetto è consolidato da tempo, prevede: quattro sezioni civili, una sezione agraria, una sezione lavoro, una sezione specializzata in materia industriale ed intellettuale, oltre alla sezione stralcio; tre sezioni penali, di cui una destinata esclusivamente al riesame, oltre ad una sezione GIP/GUP. Compongono l’ufficio le due sezioni distaccate di Imola, cui sono assegnati due magistrati e di Porretta Terme, cui è assegnato un unico magistrato;
il Tribunale di Bologna ha, inoltre, competenza distrettuale per tutta l’Emilia-Romagna, essendo sede del Tribunale della libertà e bidistrettuale (Emilia-Romagna e Marche) per le controversie relative alla proprietà industriale e intellettuale. Essendo Bologna sede della Direzione distrettuale antimafia, l’Ufficio G.I.P./G.U.P. del Tribunale ha anche competenze distrettuali in questo particolare settore;
le tabelle di organizzazione del Tribunale di Bologna per il triennio 2006-2008 sono state approvate all’unanimità dal Consiglio superiore della magistratura nella seduta del 21 gennaio 2009;
il Tribunale di Bologna ha visto negli ultimi anni un costante e progressivo aumento delle sopravvenienze di tutti gli affari civili e penali con conseguente aumento delle pendenze e dei tempi di durata dei processi, nonostante l’impegno dei magistrati dimostrato dal sempre maggiore numero di procedimenti definiti. I dati statistici comprovano in maniera indiscutibile che questa tendenza è praticamente inarrestabile;
ciò è dovuto ad una molteplicità di fattori, primo fra i quali l’inadeguatezza degli organici dei magistrati e la carenza di personale amministrativo che si fa sentire in maniera sempre più grave;
particolarmente sottodimensionato è l’organico del Tribunale di Bologna, in relazione al carico di lavoro che deve smaltire, dovuto ad un aumento delle sopravvenienze per magistrato superiore a quello che si verifica in sedi di Tribunali capoluogo di distretto che pure hanno una dotazione di organico sensibilmente superiore;
il riferimento comparativo è con il Tribunale di Firenze che, pur avendo una sopravvenienza di affari per magistrato inferiore a quello di Bologna, ha tuttavia 80 magistrati in pianta organica a fronte dei 72 in pianta organica presso il Tribunale di Bologna;
se si esaminano i dati statistici ufficiali forniti dalla Commissione flussi relativi agli anni 2006 e 2007 - gli unici completi attualmente disponibili - emergono con chiarezza i seguenti dati: nel 2006 il numero di procedimenti sopravvenuti per magistrato al Tribunale di Bologna è stato pari a 927 a fronte dei 849 sopravvenuti presso il Tribunale di Firenze; nel 2007 il numero di procedimenti sopravvenuti per magistrato al Tribunale di Bologna è stato pari a 908 a fronte degli 861 procedimenti sopravvenuti presso il Tribunale di Firenze,
va inoltre rilevato che in alcuni settori chiave, quali il settore GIP/GUP ed il settore "riesame", le sopravvenienze globali del Tribunale di Bologna, intese come numero di procedimenti, sono drasticamente più elevate rispetto a quelle del Tribunale di Firenze. Nel 2006 all’Ufficio GIP/GUP di Bologna sono sopravvenuti 22.894 procedimenti nei confronti di noti a fronte di 16.520 procedimenti sopravvenuti all’Ufficio GIP/GUP di Firenze;
nel settore “riesame” la sproporzione è altrettanto evidente: nel 2006, 2.530 misure cautelari (fra reali e personali) sopravvenute al Tribunale di Bologna a fronte delle 1.795 sopravvenute nel medesimo periodo al Tribunale di Firenze; nel 2007, 2.629 misure cautelari sopravvenute al Tribunale di Bologna a fronte delle 1.923 sopravvenute al Tribunale di Firenze; nel 2008, in base ai dati acquisiti dal Tribunale distrettuale della libertà di Bologna, 3.036 procedimenti sopravvenuti (2.787 misure cautelari personali e 249 misure cautelari reali) al Tribunale di Bologna a fronte di 1.809 procedimenti sopravvenuti (1.651 misure cautelari personali e 158 misure cautelari reali) al Tribunale di Firenze con una differenza percentuale fra le sopravvenienze dei due Uffici pari al 40,42 per cento;
non si può affermare che il Tribunale di Bologna lavori meno di quello di Firenze, in quanto anche il numero di procedimenti definiti per magistrato è superiore a Bologna rispetto a Firenze (871 procedimenti definiti
pro capite
a Bologna nel 2006 a fronte degli 825 definiti a Firenze; 852 procedimenti definiti
pro capite
a Bologna nel 2007 a fronte degli 825 definiti a Firenze);
la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che presso il Tribunale di Bologna, per quanto riguarda il personale amministrativo, a fronte di una pianta organica che prevederebbe 260 unità in servizi, ve ne sono solo 206, con una scopertura di ben 54 unità;
è pertanto necessario ed urgente che si determini quanto meno un riequilibrio fra il numero di magistrati in organico presso il Tribunale di Bologna e quelli in organico presso il Tribunale di Firenze, portando l’organico dell’Ufficio bolognese allo stesso livello di quello dell’Ufficio fiorentino, aumentando cioè il numero di magistrati in organico presso il Tribunale di Bologna da 72 a 80, così come previsto per il Tribunale di Firenze,
si chiede di sapere quale sia il pensiero del Ministro in indirizzo in merito a quanto sopra esposto e quali urgenti iniziative intenda porre in essere per risolvere i problemi di organico del Tribunale di Bologna, portandolo almeno allo stesso livello di quello di Firenze.
(3-00516)