SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XIII LEGISLATURA --------------------
6
a
Commissione permanente
(FINANZE E TESORO)
301
a
seduta: mercoledì 20 ottobre 1999, ore 15
302
a
seduta: giovedì 21 ottobre 1999, ore 9
ORDINE DEL GIORNO
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni.
interrogazioni svolte
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Esame, ai sensi dell'articolo 139-
bis
del Regolamento, dell'atto:
Schema di regolamento per la semplificazione dei procedimenti di vigilanza e controllo su bevande e acque minerali, su tappi di chiusura e contenitori nonchè del procedimento relativo al confezionamento di mosti, vini e aceti
- Relatore alla Commissione
GAMBINI.
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 20, comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59)
(n. 559)
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO
PIZZINATO, MACONI, DUVA, PILONI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle finanze. -
Premesso:
che, con la costituzione dell'Ente tabacchi italiani, l'amministrazione dei Monopoli di Stato ha trasferito all'ETI una serie di attività e infrastrutture produttive della filiera del tabacco; fra tali infrastrutture rientra la manifattura tabacchi di Viale Suzzani a Milano;
che presso tale azienda milanese dell'Ente tabacchi erano, e in parte ancora sono, in attività strutture sociali quali: scuola materna, il circolo ricreativo dei lavoratori aperto ai cittadini;
che la suddetta struttura è stata dismessa in seguito al suo trasferimento all'ETI e, ad oggi, sono in corso i lavori di smantellamento del sito non più produttivo e dei lavoratori;
che tale struttura è inserita in una zona del nord-est della città di Milano, in piena trasformazione dal punto di vista industriale, urbanistico e della composizione sociale; il quartiere ha infatti subito negli ultimi anni la chiusura di numerosi stabilimenti industriali, una serie di interventi dedicati al terziario avanzato e la realizzazione del secondo polo universitario - università statale della Bicocca - che hanno comportato e comporteranno un mutamento drastico della sua fisionomia; gli interventi urbanistici non hanno tuttavia determinato un contestuale adeguamento degli spazi sociali per i cittadini o una contestuale realizzazione di servizi sociali pubblici sul territorio;
che soltanto a titolo di esempio, nonostante il notevole incremento di decine di migliaia di abitanti previsto per i prossimi anni, nella zona permangono tuttora liste d'attesa per asili nido e l'assenza di spazi sociali aggregativi per i cittadini nè nei vasti programmi di edilizia in atto sono previsti tali spazi;
che tali carenze potrebbero essere in parte compensate dalla conversione, in tutto o in parte, della ex manifattura tabacchi di viale Suzzani (e delle strutture sociali esistenti) in spazio dedicato a finalità sociali;
che tale destinazione non è tuttavia pacifica dal momento che l'ETI, che attualmente possiede l'immobile, sarà nei prossimi mesi coinvolto nel processo di trasformazione in società per azioni; con tale passaggio l'Ente diverrà soggetto economico legittimato e tenuto ad operare secondo criteri di mercato; questo fa prevedere che l'immobile, attualmente dismesso e inserito in una zona appetibile dal punto di vista economico, molto difficilmente potrà avere una destinazione differente da quella immobiliare,
gli interroganti chiedono di sapere:
se il Governo e il Ministro delle finanze condividano l'orientamento di destinare parte del patrimonio pubblico dismesso, specialmente nelle aree urbane dove è difficile reperire spazi per i cittadini, a fini di utilità sociali;
se, al fine di facilitare tale soluzione, non si intenda trasferire l'immobile in questione, dismesso dopo il trasferimento all'ETI e quindi non più produttivo per lo Stato.
(3-03017)
DEMASI, COZZOLINO. -
Al Ministro delle finanze.
- Premesso:
che il recente piano di riassetto dell'Ente tabacchi italiani (ETI), in vista dell'imminente privatizzazione, concentra il proprio interesse sulla produzione e distribuzione di prodotti da fumo nell'ottica
market oriented,
finalizzata al riallineamento del gruppo con i maggiori competitori europei;
che il progetto prevederebbe la concentrazione delle attività solamente in alcuni stabilimenti;
che, di conseguenza, alcuni opifici, tra i quali quella di Cava dei Tirreni, sarebbero soppressi con grave nocumento per la fragile economia del territorio su cui insistono;
che tale nocumento sarebbe accentuato dalla caduta delle attività indotte che, nel caso di Cava dei Tirreni, fatturano diversi miliardi l'anno;
che i prepensionamenti previsti in misura del 25 per cento dell'attuale forza lavoro accrescerebbero le conseguenze negative della decisione dell'ETI,
si chiede di conoscere:
quali iniziative si intenda rapidamente assumere nei confronti dell'ETI che aveva, nel corso di visite effettuate presso lo stabilimento di Cava dei Terreni, sostenuto la difesa della produzione locale e che ha tradito la fiducia dei sindacalisti e lavoratori inserendo l'opificio metelliano nella lista delle soppressioni più immediate;
quali iniziative si intenda altresì assumere nei confronti nell'ETI per il sostegno dei 50 prepensionamenti previsti i quali, riguardando operai della quarta qualifica, difficilmente saranno seguiti da ricollocazioni tali da tutelare i redditi familiari.
(3-03137)
COSTA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle finanze.
- Premesso:
che con il decreto legislativo n. 238 del 9 luglio 1998 è stato istituito l'Ente tabacchi italiani (ETI) avente il compito di svolgere le attività produttive e commerciali già svolte dall'azienda Monopoli Tabacchi;
che l'ETI è sottoposto all'alta vigilanza del Ministro delle finanze che ne detta i principi programmatici;
che il patrimonio iniziale dell'ETI, proveniente dall'azienda dei Monopoli, è risultato di 2.308 miliardi, dei quali 822 sono stati versati dall'amministratore, nominato dal Ministero, sul capitolo n. 2368, cap. X, del bilancio dello Stato;
che l'amministratore dell'ETI è stato incaricato di predisporre un progetto di ristrutturazione dimensionato sulle residuali risorse finanziarie;
che detto piano sarebbe già stato predisposto ed in corso di presentazione al Governo;
che tale piano, anzichè rilanciare le attività produttive e commerciali, prevederebbe il pressochè totale smantellamento della struttura industriale manifatturiera, tanto da ridurre il numero degli stabilimenti da 16 a 4 con ciò configurando una dismissione quasi totale del sistema produttivo dei tabacchi italiani,
si chiede di sapere:
se il contenuto di tale piano sia condiviso dal Governo;
se vengano valutate le conseguenze disastrose che tale decisione comporterebbe nei confronti del sistema economico e produttivo del nostro paese;
come si ritenga, a fronte di tali dismissioni, di provvedere al fabbisogno nazionale di tabacchi e sale;
se siano state valutate le ricadute del suddetto piano riguardo ai livelli occupazionali, dal momento che esso comporterebbe l'esubero di circa 5.000 dipendenti per tutto il territorio nazionale, con particolare riguardo alla provincia di Lecce ed alle regioni del Mezzogiorno;
se corrisponda al vero che gli estensori del cosiddetto piano programmatico di ristrutturazione avrebbero fatto intravedere la volontà del Governo di far assorbire dalla pubblica amministrazione il personale in esubero.
(3-03138)
BOSI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle finanze.
- Premesso:
che con il decreto legislativo n. 238 del 9 luglio 1998 è stato istituito l'Ente tabacchi italiani (ETI) avente il compito di svolgere le attività produttive e commerciali già svolte dall'azienda Monopoli Tabacchi;
che l'ETI è sottoposta all'alta vigilanza del Ministro delle finanze che ne detta i principi programmatici;
che il patrimonio iniziale dell'ETI, proveniente dall'azienda dei Monopoli, è risultato di 2.308 miliardi, dei quali 822 sono stati versati dall'amministratore, nominato dal Ministero, sul capitolo n. 2368, cap. X, del bilancio dello Stato;
che l'amministratore dell'ETI è stato incaricato di predisporre un progetto di ristrutturazione dimensionato sulle residuali risorse finanziarie;
che detto piano sarebbe già stato predisposto ed in corso di presentazione al Governo;
che tale piano, anzichè rilanciare le attività produttive e commerciali, prevederebbe il pressochè totale smantellamento della struttura industriale manifatturiera, tanto da ridurre il numero degli stabilimenti da 16 a 4 con ciò configurando una dismissione quasi totale del sistema produttivo dei tabacchi italiani,
si chiede di sapere:
se il contenuto di tale piano sia condiviso dal Governo;
se vengano valutate le conseguenze disastrose che tale decisione comporterebbe nei confronti del sistema economico e produttivo del nostro paese;
come si ritenga, a fronte di tali dismissioni, di provvedere al fabbisogno nazionale di tabacchi e sale;
se siano state valutate le ricadute del suddetto piano riguardo ai livelli occupazionali, dal momento che esso comporterebbe l'esubero di circa 5.000 dipendenti per tutto il territorio nazionale, con particolare riguardo alla Toscana (mille dipendenti in meno) ed alle regioni del Mezzogiorno;
se corrisponda al vero che gli estensori del cosiddetto piano programmatico di ristrutturazione avrebbero fatto intravedere la volontà del Governo di far assorbire dalla pubblica amministrazione il personale in esubero.
(3-03139)
TAROLLI. -
Al Ministro delle finanze. -
Premesso:
che l'ETI (Ente tabacchi italiani) ha predisposto un progetto di ristrutturazione del suo sistema produttivo;
che tale piano anzichè essere centrato sull'obiettivo del rilancio delle attività produttive e commerciali prevederebbe:
1) lo smantellamento della struttura industriale chiudendo 12 stabilimenti su 16;
2) la conseguente riduzione del personale di circa 4.800 unità dislocate soprattutto in Toscana, in Trentino e nel Mezzogiorno;
3) un forte ridimensionamento anche del sistema della distribuzione,
si chiede di sapere:
se risponda al vero che tale piano è condiviso dal Governo;
se il Governo abbia fatto valere il suo ruolo di verifica, che la legge istitutiva dell'ETI gli riserva;
se siano state valutate le conseguenze della drammatica ricaduta occupazionale che nel Trentino è concentrata tutta nella città di Rovereto e che provocherebbe circa 1.000 esuberi con gli evidenti riflessi negativi in una ristretta zona geografica, quale è appunto quella del Basso Trentino;
quali misure eventualmente siano previste per assorbire un così drastico ridimensionamento;
quale ruolo possano svolgere le istituzioni automobilistiche trentine per far fronte al progetto di ristrutturazione.
(3-03140)
PINTO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro delle finanze.
- Premesso:
che l'Ente tabacchi italiani (ETI) chiamato in forza del decreto-legge n. 238 del 1998 a svolgere le attività già assegnate all'Azienda monopolio tabacchi, starebbe predisponendo un piano di ristrutturazione produttiva e commerciale;
che all'amministrazione dell'ETI è stato dato incarico di presentare un progetto correlato alle risorse tuttora disponibili; condizione che comporterebbe, tra l'altro, la riduzione di 4 degli attuali 16 stabilimenti manufatturieri con la conseguente, grave perdita di posti di lavoro e la riduzione della capacità produttiva nazionale,
l'interrogante chiede di conoscere:
se nella stesura del richiamato progetto, è stato giustamente considerato l'impatto negativo che l'operazione avrebbe sull'economia anche di alcune aree del Mezzogiorno, specialmente della Campania ed in particolare di Cava dè Tirreni (Salerno), dove la produzione di tabacco e la sua trasformazione rappresentano attività agricole ed industriali di consistente rilievo sociale ed economico che non hanno - occorre considerare - altre possibilità alternative occupazionali;
se è vero che il progetto di ristrutturazione prevederebbe la mobilità di circa 5.000 dipendenti ETI oltre all'ipotesi di trasferire gli esuberi alla pubblica amministrazione in contrasto con la raffermata volontà di contenerne gli organici e di non gravare il bilancio dello Stato con spese correnti aggiuntive;
se, la chiusura di 4 delle 16 (se non addirittura 12!) manifatture italiane non comporti una più consistente importazione di prodotto finito con grave ripercussione sulla bilancia dei pagamenti, ponendo inoltre l'industria nazionale del settore tabacchi in condizione di non competività e di ridotta presenza sui mercati esteri;
se, per ultimo non si è considerato che la ventilata ipotesi di prepensionamenti del personale in esubero aggravi ulteriormente il già provato equilibrio finanziario del sistema previdenziale, proprio nel momento in cui si tende al suo risanamento attraverso l'allungamento dei periodi contributivi.
(3-03149)
RECCIA, FLORINO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle politiche agricole e forestali, delle finanze e del lavoro e della previdenza sociale
. - Per sapere se siano a conoscenza che il consiglio di amministrazione dell'ETI (Ente tabacchi italiani) ha approvato in data 4 ottobre 1999 un piano strategico di riassetto dell'Ente, che prevede la chiusura di una serie di manifatture tabacchi, con la perdita di circa 4.000 posti di lavoro, di cui 336 a Napoli, 433 a Cava dei Tirreni e 369 a Scafati.
Data la situazione occupazionale nella Campania, come del resto in tutto il Sud Italia (maggiormente interessati dal provvedimento), gli interroganti chiedono di sapere quali iniziative il Governo intenda prendere per bloccare tale decisione che reca vantaggi solo ad una nota multinazionale del tabacco e grave nocumento all'occupazione.
(3-03161)