COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SUL SISTEMA SANITARIO
MERCOLEDI' 10 NOVEMBRE 1999
58ª Seduta
Presidenza del Presidente
TOMASSINI
La seduta inizia alle ore 15,15.
DISCUSSIONE SULLA SITUAZIONE DETERMINATASI NEL POLICLINICO “UMBERTO I” DI ROMA
(A010 000, C34
a
, 0001°)
Introduce la discussione il senatore DI ORIO che - in qualità di relatore del filone di indagine concernente i rapporti tra Università e Servizio sanitario nazionale, nel quale rientra l'inchiesta relativa al Policlinico Umberto I di Roma - fa presente come la situazione di grave difficoltà gestionale che caratterizza tale struttura, e che si è aggravata nel tempo, non può essere analizzata e compresa se non inquadrandola in una prospettiva di portata più ampia che coinvolge in generale i rapporti tra il Servizio sanitario nazionale e le facoltà di medicina. Sotto questo profilo non vi è dubbio in ordine alla necessità di un intervento normativo di riforma, cui peraltro il lavoro della Commissione di inchiesta può e deve recare un utile contributo in termini sia di conoscenza che di indicazione di possibili soluzioni. La materia è già stata oggetto di iniziative significative, tra le quali in particolare vanno citati i disegni di legge diretti ad istituire gli ospedali di insegnamento, oltre al recente decreto-legge n. 341, recante disposizioni urgenti per l'Azienda Policlinico Umberto I e l'Azienda ospedaliera Sant'Andrea di Roma, che la Camera dei deputati si accinge a trasmettere al Senato.
Sulla scorta dei risultati cui è pervenuta la Commissione di inchiesta sulle strutture sanitarie nella XII legislatura e degli accertamenti e audizioni svolti dall'attuale Commissione di inchiesta, non possono esservi dubbi sul fatto che le pesanti disfunzioni gestionali, organizzative e strutturali del Policlinico Umberto I trovano la loro più profonda scaturigine nella mancanza di una normativa di carattere generale che attribuisca ai vari soggetti – la Regione, l'Università e il direttore generale – precisi ambiti di autonomia a cui corrispondano responsabilità chiaramente definite: in presenza di tale vuoto normativo, la situazione determinatasi nel Policlinico può essere in effetti considerata come l'epifenomeno di una situazione più generale, che appunto chiama in causa l'esigenza di dettare una disciplina che regoli in modo più armonico e coordinato lo svolgimento delle funzioni di assistenza, formazione e ricerca svolte dai policlinici universitari.
Nella prospettiva tracciata – continua il senatore Di Orio – appare opportuno che la Commissione svolga un approfondito dibattito sulle soluzioni normative da considerare preferibili, anche in vista dell'emanazione da parte del Governo dei decreti legislativi volti, in attuazione dell'articolo 6 della legge delega n. 419 del 1998, alla ridefinizione dei rapporti tra Università e Servizio sanitario nazionale. Il ruolo della Commissione di inchiesta sarà certo meglio valorizzato se essa sarà in grado di approfondire convenientemente i temi evocati piuttosto che dedicare la propria attenzione a singoli episodi, il cui esame finirebbe inevitabilmente per attribuire un carattere paragiudiziario all'inchiesta parlamentare.
Il presidente TOMASSINI, rilevato come nella relazione introduttiva il senatore Di Orio abbia indicato alcuni spunti di riflessione interessanti ed opportuni, osserva che in effetti il rapporto tra Servizio sanitario nazionale e Università costituisce un nodo cruciale a livello nazionale, giacché ad esso si connettono tutti gli aspetti concernenti le funzioni di assistenza, formazione e ricerca tradizionalmente svolte dai policlinici. Sembra pertanto condivisibile l'indicazione di orientare l'inchiesta nel senso prospettato dal senatore Di Orio, eventualmente con l'aggiunta di ulteriori elementi che egli si riserva di precisare alla luce del dibattito: anche perché, essendosi in qualche misura attenuati gli echi e sedimentati gli effetti dei clamorosi episodi di deterioramento funzionale registratisi presso il Policlinico Umberto I, il clima attuale permette una valutazione più serena.
Il Presidente dichiara quindi aperto il dibattito.
Prende la parola il senatore CAMERINI, il quale ricorda come già la relazione presentata dalla Commissione a suo tempo presieduta dal senatore Martelli segnalasse, in riferimento al Policlinico Umberto I di Roma, una serie di indicatori preoccupanti, che in particolare evidenziavano uno squilibrio nel rapporto tra il numero dei primari e il numero dei posti letto, oltre al gigantismo della struttura e alla sua scarsa efficienza, con riferimento specificamente a tempi di degenza particolarmente lunghi. Non può dunque sorprendere, purtroppo, che in un simile contesto si siano registrate le ben note evenienze di malasanità occorse nei reparti di oculistica e di maternità.
Il senatore Camerini giudica del tutto corretta l'impostazione suggerita dal relatore Di Orio, nel senso di considerare come primo obiettivo dell'indagine della Commissione quello di individuare le cause della situazione determinatasi e di indicare, in secondo luogo, le soluzioni da adottare. Non può esservi dubbio circa il fatto che gli irrisolti rapporti tra Servizio sanitario nazionale e Università abbiano avuto proprio sul Policlinico Umberto I le ricadute più negativamente eclatanti e che pertanto sul tema della ridefinizione di tali rapporti deve incentrarsi l'attenzione della Commissione, la quale peraltro dovrà anche accertare, ai vari livelli, le eventuali responsabilità amministrative, gestionali e contabili eventualmente coinvolte.
Il senatore RONCONI, premesso che il problema dei rapporti tra Servizio sanitario nazionale e Università ha radici assai lontane nel tempo pur essendosi acuito negli ultimi mesi anche a causa di alcune determinazioni del Ministro della sanità e del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, valuta senz'altro in termini positivi il suggerimento di approfondire le tematiche connesse a tale problema, al fine di individuare soluzioni di carattere generale. Ciò peraltro non può esimere la Commissione dal seguire un filone di inchiesta più specifico in ordine alle particolari vicende che hanno caratterizzato la gestione del Policlinico Umberto I. Se infatti è vero che, da un punto di vista complessivo, i ben noti episodi di malasanità trovano la loro causa nelle carenze normative indicate dal senatore Di Orio, d'altra parte compito precipuo di una Commissione parlamentare di inchiesta è quello di verificare puntualmente le eventuali responsabilità gestionali, contabili o amministrative connesse all'oggetto dell'indagine. Il senatore Ronconi, pertanto, sollecita la ripresa delle attività di indagine, già avviate con lo svolgimento di alcune audizioni nello scorso mese di luglio, relativamente alla situazione del Policlinico di Roma.
Il senatore LAVAGNINI ricorda come già attraverso gli accertamenti condotti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle strutture sanitarie nel corso della XII legislatura fossero palesemente emerse le forti atipicità che caratterizzano il Policlinico Umberto I, le cui problematiche specifiche si sommano del resto a quelle più in generale proprie dell'assistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Di tali ultime difficoltà sono significativo esempio le carenze strutturali e funzionali che condussero, nel 1998, al sequestro giudiziario dell'intera struttura del Policlinico. E' poi indiscutibile che la confusa normativa che regola attualmente i rapporti tra Università e Sistema sanitario nazionale – i quali coinvolgono l'espletamento delle funzioni di assistenza, formazione e ricerca e che richiederebbero un migliore coordinamento, con l'imputazione di precise responsabilità collegate ad altrettanto chiari ambiti di competenza – determina contraddizioni che, nel caso del Policlinico romano, sono esplose in maniera clamorosa a livello gestionale e organizzativo.
Non è da ritenere che un problema tanto complesso e di ordine generale possa essere risolto dal decreto-legge che il Senato si accinge ad esaminare, il quale in realtà si limita a dare attuazione alla scelta, adottata già in sede di legge finanziaria per il 1998, di procedere ad uno sdoppiamento del Policlinico Umberto I: resta infatti aperto il problema della funzionalità della struttura madre, anche se il decreto-legge potrà fornire un utile contributo soprattutto in termini di migliore definizione del ruolo del direttore generale; restano, soprattutto, le problematiche di ordine generale relative al coordinamento tra le funzioni di assistenza, formazione e ricerca, le quali, peraltro, potranno trovare una sede di ulteriore approfondimento nella Commissione igiene e sanità. Naturalmente, conclude il senatore Lavagnini, ove nel corso dell'inchiesta emergessero responsabilità personali, queste non potrebbero non essere segnalate alle competenti autorità.
Dopo un breve intervento del presidente Tomassini, il quale sottolinea come compito precipuo della Commissione di inchiesta sia quello di evidenziare elementi conoscitivi sulla base dei quali le varie forze politiche potranno poi confrontarsi anche in sede di Commissione di merito, il senatore MONTELEONE rileva come la Commissione di inchiesta presieduta dal senatore Martelli nella scorsa legislatura non abbia mancato di mettere in luce il vero e proprio stato confusionale in cui già allora versava la gestione del Policlinico Umberto I. L'esigenza di porre riparo ad una simile situazione è stata all'origine della nomina di un amministratore straordinario, iniziativa che peraltro non ha conseguito i risultati attesi, tanto che in effetti l'attuale Commissione di inchiesta ha rivolto la sua attenzione al Policlinico romano proprio a seguito del verificarsi di gravi episodi di malasanità. Esito di tale inchiesta non potrà non essere la segnalazione delle responsabilità eventualmente accertate, oltre all'acquisizione, con ogni probabilità, di ulteriori elementi a sostegno dell'esigenza di accelerare un intervento normativo che affronti finalmente il nodo costituito dai rapporti tra le facoltà di medicina e il Sistema sanitario nazionale. In quest'ultima prospettiva sembra più che legittimo interrogarsi sull'opportunità di convertire in legge il decreto recentemente emanato dal Governo, quando forse un intervento normativo avrebbe potuto essere più puntualmente adottato sulla scorta di elementi di conoscenza più completi.
In considerazione dell'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, il presidente Tomassini rinvia il seguito della discussione alla prossima seduta.
La seduta termina alle ore 16.