FINANZE E TESORO (6ª)

MERCOLEDÌ 15 LUGLIO 2015
243ª Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Vice Presidente
CARRARO
indi del Presidente
Mauro Maria MARINO
Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, in rappresentanza della FP CGIL, il dottor Salvatore Chiaramonte, accompagnato dal dottor Luciano Boldorini; in rappresentanza della CISL FP, il dottor Paolo Bonomo, accompagnato dalla dottoressa Stefania Silveri e dal dottor Antonio Fanfani; in rappresentanza della UIL PA, il dottor Sandro Colombi, accompagnato dal dottor Renato Cavallaro; in rappresentanza della Confsal-SALFi, il dottor Sebastiano Callipo, accompagnato dal dottor Giovanni Imparato e dal dottor Michele Sparacino; in rappresentanza della FLP Ecofin Agenzie fiscali, il dottor Roberto Cefalo, accompagnato dal dottor Vincenzo Patricelli; il dottor Ennio Attilio Sepe, presidente dell'Associazione Magistrati Tributari, accompagnato dall'avvocato Daniela Gobbi, dall'avvocato Maddalena Mottes e dal dottor Gianfranco Ius.

La seduta inizia alle ore 14,15.

SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI

Il presidente CARRARO comunica che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco: audizione di rappresentanti della FP CGIL, della CISL FP, della UIL PA, della Federazione Confsal-SALFi, della FLP Ecofin Agenzie fiscali e dell'Associazione Magistrati Tributari

Prosegue l'indagine conoscitiva sospesa nella seduta antimeridiana.

Il presidente CARRARO introduce l'indagine conoscitiva in titolo specificando che le audizioni sono nell'attuale fase connesse all'esame degli Atti del Governo n. 181 (relativo all'organizzazione delle agenzie fiscali), n. 182 (in materia di stima e monitoraggio dell'evasione fiscale), n. 184 (sulla revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario) e n. 185 (riguardante semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione).

Il dottor CHIARAMONTE valuta positivamente il livello di attenzione accordato dal legislatore all'assetto delle Agenzie fiscali. Esprime tuttavia preoccupazione in merito alla possibile alterazione del necessario equilibrio tra il ruolo del potere politico e l'autonomia delle Agenzie fiscali in ragione della possibilità di un aumento dell'influenza del Ministero dell'economia e delle finanze connesso al peso accordato dall'Atto del Governo n. 181 alle convenzioni. Tale situazione può a sua volta influenzare lo stato delle relazioni sindacali. Si esprime infine a favore di un completamento del percorso di accorpamento delle Agenzie fiscali, che dovrebbe portare all'unificazione in un unico soggetto.

Il dottor BONOMO segnala la mancata effettuazione di un'idonea verifica degli esiti dell'accorpamento delle Agenzie fiscali, che a suo giudizio non ha comportato alcun miglioramento funzionale. La riforma dovrebbe pertanto essere completata secondo il modello europeo, portando all'istituzione di una sola agenzia fiscale, con notevoli vantaggi sul piano della razionalizzazione delle risorse. Lamenta quindi l'eccessivo rafforzamento dello strumento delle convenzioni. Si esprime quindi a favore dell'autonomia dagli indirizzi politici dell'ambito delle relazioni sindacali, specie riguardo alla contrattazione integrativa. Segnala inoltre la mancanza di una soluzione normativa riguardo alla fase transitoria determinata dalla recente sentenza della Corte costituzionale sull'attribuzione delle funzioni dirigenziali dell'Agenzia delle entrate.

Il dottor COLOMBI auspica che il percorso di riforma intrapreso non si traduca in un depotenziamento del sistema di contrasto all'evasione fiscale. Sostiene l'opportunità di disporre di un sistema di contrattazione integrativa che contempli il principio di differenziazione sulla base del merito e la previsione di meccanismi sanzionatori per i comportamenti illeciti. Sottolinea quindi come lo schema di decreto legislativo in materia di Agenzie fiscali costituisse l'occasione per una complessiva manutenzione del sistema nello spirito della delega fiscale. Sottolinea inoltre l'opportunità che l'aumento della produttività del personale corrisponda all'adeguamento dei meccanismi incentivanti.

Il dottor CALLIPO giudica negativamente i contenuti dell'Atto del Governo n. 181, in quanto contraddittorio e contrario a qualsiasi logica di efficienza. Sottolinea quindi come gli uffici e il personale delle Agenzie debbano disporre di risorse adeguate al fine di continuare a offrire risultati di grande rilievo, in tale ottica devono essere valorizzate la responsabilità e l'indipendenza gestionale.

Il dottor CEFALO esprime un giudizio critico circa la declinazione concreta dell'autonomia delle agenzie fiscali, che ha comportato clientelismo e opacità nella gestione. Esprime quindi l'auspicio di una riorganizzazione complessiva allo scopo di conseguire un'effettiva razionalizzazione, anche tramite la riduzione delle posizioni dirigenziali, potendosi piuttosto valorizzare le figure intermedie.

La senatrice GUERRA (PD) pone un quesito relativamente ai meccanismi di valutazione del personale. Sottolinea l'impegno del Parlamento al fine di risolvere in tempi brevi il problema della dirigenza dell'Agenzia delle entrate e osserva l'opportunità di un'integrazione specifica a tale riguardo dello schema di decreto legislativo concernente le agenzie fiscali. Pone un ulteriore quesito allo scopo di cogliere il livello di condivisione a proposito della valorizzazione delle figure intermedie nell'ambito della riorganizzazione delle agenzie.

Il dottor BONOMO osserva la portata limitata dell'Atto del Governo n. 181 riguardo alla riorganizzazione delle Agenzie fiscali e valuta criticamente l'ipotesi di riservare alle convenzioni la materia della retribuzione del personale.

Il dottor CHIARAMONTE richiama l'attenzione sull'importanza di un recupero della piena autonomia negoziale ai fini della definizione del trattamento economico del personale.

Il dottor CEFALO rileva il dimezzamento della componente accessoria del trattamento economico rispetto al 2010. Auspica pertanto una ripresa dell'investimento sul personale e osserva che il numero dei dirigenti deve essere ponderato allo scopo di evitare riflessi negativi sull'organizzazione e sull'attività.

Il dottor CALLIPO ritiene siano da valorizzare gli spazi di contrattazione, recuperando altresì la piena autonomia dall'ambito politico nella gestione delle Agenzie fiscali.

Il dottor COLOMBI si esprime a favore dell'ipotesi di una riduzione delle posizioni dirigenziali, accompagnata da una simultanea valorizzazione delle figure intermedie, in un contesto di complessiva razionalizzazione.

Il presidente CARRARO ringrazia gli auditi e li congeda.

Il presidente Mauro Maria MARINO introduce l'audizione dei rappresentanti dell'Associazione Magistrati Tributari.

Il dottor SEPE lamenta come gli Atti del Governo finalizzati all'esercizio della delega fiscale non contengano soluzioni normative adeguate a garantire l'effettività del principio di terzietà nel giudizio tributario. Tuttora la magistratura tributaria non dispone peraltro della necessaria indipendenza sul piano organizzativo e strutturale e occorre pertanto disporre di una disciplina idonea a garantire l'indipendenza della Direzione generale della giustizia tributaria dal Ministero dell'economia e delle finanze. Prosegue richiamando l'attenzione sull'assenza di misure volte all'adeguamento del trattamento economico spettante ai componenti delle commissioni tributarie. Quanto al tema dell'aggiornamento professionale dei giudici tributari esprime un giudizio sfavorevole sull'ipotesi di controllo dei programmi da parte del Ministero dell'economia e delle finanze. Lamenta quindi il rischio di un eccesso di delega riguardo all'introduzione della tipizzazione dell'illecito disciplinare del giudice tributario e delle relative sanzioni. Si sofferma successivamente sulla disciplina dell'elezione del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, rilevando come la riduzione delle preferenze esprimibili non possa che distorcere la rappresentanza a svantaggio di numerose regioni. Pone in evidenza la rilevanza di un mutamento della denominazione degli organi di giustizia tributaria, così da renderne esplicita la natura giurisdizionale. Conclude esprimendo delusione rispetto al complesso delle norme predisposte dal legislatore delegato a fronte dell'esigenza di una riforma di carattere organico.

Il senatore MOLINARI (Misto) rileva come risultino tuttora privi di risposta gli auspici a favore di un'effettiva terzietà del giudice tributario, al punto da consentire dubbi circa la costituzionalità delle disposizioni proposte in attuazione della delega fiscale. Rileva inoltre l'introduzione surrettizia di una disciplina circa la responsabilità dei giudici e auspica che l'intervento della commissione induca il Governo a un ampio ripensamento.

Il presidente Mauro Maria MARINO riconosce la sussistenza di margini di miglioramento.

L'avvocato Daniela GOBBI, facendo riferimento alla propria esperienza professionale, rileva le difficoltà oggettive dei giudici tributari a svolgere la propria funzione a fronte di una complessità delle cause notevolmente accresciuta.

Il presidente Mauro Maria MARINO rileva che la materia della giustizia tributaria è meritevole di ulteriore approfondimento e rammenta la sensibilità della Commissione rispetto alle questioni segnalate.
Dichiara quindi chiusa la procedura informativa in titolo e avverte che la documentazione acquisita sarà pubblicata sulla pagina web della Commissione.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 15,35.