ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI (7ª)

GIOVEDÌ 26 OTTOBRE 2017
396ª Seduta

Presidenza del Presidente
MARCUCCI
Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Angela D'Onghia.

La seduta inizia alle ore 8,50.

IN SEDE CONSULTIVA
(2942) Conversione in legge del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili
(Parere alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con osservazioni)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 24 ottobre.

Nessuno chiedendo di intervenire nel dibattito, il PRESIDENTE dichiara conclusa tale fase procedurale.

Il relatore CONTE (AP-CpE-NCD) illustra uno schema di parere favorevole con osservazioni, pubblicato in allegato, segnalando di aver inserito come osservazioni due indicazioni di carattere tecnico, volte ad un richiamo più preciso della normativa, nonché due richieste sostanziali finalizzate, da un lato, a ripristinare le risorse decurtate nei confronti dei Dicasteri dell'Istruzione e dei Beni culturali e, dall'altro, ad affrontare quanto prima il tema dell'interpretazione autentica della disciplina sulle aliquote IVA in materia di spettacolo.

La senatrice MONTEVECCHI (M5S) dà conto di uno schema di parere contrario, pubblicato in allegato, motivato dalla insufficienza delle disposizioni di cui all'articolo 19, che non superano del tutto, a suo giudizio, l'attuale monopolio della Società italiana degli autori e degli editori (SIAE), in quanto si interviene solo sulle società prive di scopo di lucro. Fa presente altresì che restano in piedi norme della legge n. 633 del 1941 in base alle quali di fatto la SIAE potrà esercitare una posizione preminente. Sollecita dunque il relatore e il Governo affinché si adoperino per valutare le proposte delle altre forze politiche in modo da risolvere in maniera definitiva la questione.
In merito al Dicastero dell'Istruzione, deplora le riduzioni di risorse disposte dall'articolo 20, che in misura minore incidono anche sul Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, a testimonianza della incoerenza dell'Esecutivo, in quanto a dispetto dei continui proclami sugli investimenti nella cultura e nella scuola poi procede a tagli. Per tali ragioni, ribadisce il parere contrario sul provvedimento.

Il senatore BOCCHINO (Misto-SI-SEL) dichiara il voto contrario del suo Gruppo sullo schema di parere del relatore.

La senatrice DI GIORGI (PD) chiede alla senatrice Montevecchi le motivazioni dell'affermazione per cui la legge n. 633 del 1941 non risulta modificata, a fronte invece di modifiche puntuali, peraltro riportate anche nel parere del relatore. Nel condividere poi in particolare l'osservazione n. 3 proposta dal relatore, prefigura l'ipotesi di trasformarla in una condizione, pur riconoscendone comunque il carattere incisivo.

La senatrice MONTEVECCHI (M5S) precisa che le modifiche apportate alla legge n. 633 del 1941 non risultano a suo avviso sufficienti rispetto all'obiettivo preannunciato.

La senatrice Elena FERRARA (PD), nel dichiarare il voto favorevole del suo Gruppo sullo schema di parere del relatore, si compiace in particolare per l'osservazione n. 4, che recepisce i contenuti di una questione assai dibattuta, per risolvere la quale si augura l'introduzione di una cornice normativa omogenea in materia di IVA sugli spettacoli.

Previa verifica del prescritto numero di senatori, la Commissione approva lo schema di parere favorevole con osservazioni del relatore. E' conseguentemente dichiarato precluso lo schema di parere contrario proposto dalla senatrice Montevecchi e da altri senatori.

La seduta termina alle ore 9,05.








PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2942

La Commissione,

esaminato il disegno di legge in titolo,

preso atto che l'articolo 1, comma 3, consente alle università di completare i versamenti relativi alla definizione agevolata differendo il temine per il pagamento delle rate in scadenza da novembre 2017 a novembre 2018;

valutato che l'articolo 4, comma 2, mantiene l'esonero dall'imposta di bollo anche per le istanze presentate presso le competenti direzioni generali del Ministero dei beni e della attività culturali con riferimento alla legge n. 220 del 2016 (cosiddetta "legge cinema");

considerato che l'articolo 17, comma 2, assegna al comune di Matera, designata "Capitale europea della cultura 2019", 3 milioni di euro per il 2017 per interventi urgenti di bonifica ambientale e rigenerazione urbana strumentali o complementari rispetto a quanto già previsto dal decreto-legge n. 91 del 2017;

manifestato apprezzamento per l'articolo 19 che estende a tutti gli organismi di gestione collettiva stabiliti in Italia la possibilità di operare direttamente sul mercato italiano senza intermediazioni della Società italiana degli autori e degli editori (SIAE), modificando sia la legge n. 633 del 1941, sia decreto legislativo di recepimento della direttiva europea 2014/26/UE, il n. 35 del 2017;

evidenziato che sul tema della liberalizzazione in materia di collecting del diritto d'autore la Commissione aveva avuto modo di esprimersi più volte, in occasione sia della risoluzione conclusiva dell'affare assegnato sulle prerogative del nuovo Istituto per la tutela dei diritti degli artisti interpreti esecutori (IMAIE) (Doc. XXIV, n. 21), sia della legge n. 170 del 2016, recante una delega al Governo per recepire la direttiva europea 2014/26/UE, sia dello schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva medesima (atto del Governo n. 366);

osservato che l'articolo 20 impone riduzioni delle dotazioni di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri, che ammontano, per il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ad una somma pari a 40 milioni di euro, e per il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ad una somma pari a 19 milioni di euro;

esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni:


SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DALLE SENATRICI MONTEVECCHI, BLUNDO, SERRA SUL DISEGNO DI LEGGE N. 2942

La 7ª Commissione permanente, chiamata in sede consultiva a esprimere parere sul provvedimento in oggetto, A.S. 2942 (recante Conversione in legge del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili), premesso che:

l'articolo 19 del provvedimento in esame, recante liberalizzazione in materia di diritti d'autore, stabilisce che, nel rispetto di quanto previsto dalla direttiva 2014/26/UE, sia estesa a tutti gli organismi di gestione collettiva – ovvero gli enti senza fine di lucro e a base associativa – operanti sul territorio dell’Unione europea, la possibilità di operare direttamente sul mercato italiano, senza alcuna intermediazione da parte della Società italiana degli autori ed editori (SIAE);

con decreto legislativo n. 35 del 2017 la direttiva sopra citata è stata recepita; tuttavia la Commissione europea ha annunciato durante l'estate scorsa il rischio dell'apertura di una procedura di infrazione ai danni dell'Italia per «errato recepimento». Dopo un insistito scambio di valutazioni esitato in carteggio ufficiale, si è addivenuti infine a un accordo tra la Commissione europea e il Governo, in base al quale la procedura di infrazione non avrebbe avuto luogo purché il Governo italiano si premurasse di dirimere la questione nel primo provvedimento utile, ovvero il presente decreto fiscale che si può considerare – se pure non formalmente – sorta di collegato alla legge di bilancio che subito segue;

considerato, per vie generali, che:
nonostante il ritardo, anche grazie alle numerose sollecitazioni ricevute e criticità rilevate, è stato pertanto avviato l’iter di adeguamento dell’Italia alla liberalizzazione dell’attività di intermediazione nel campo dei diritti d’autore, per anni gestiti esclusivamente dalla Società italiana degli autori ed editori (SIAE);

tuttavia il monopolio della SIAE a tutti gli effetti è ancora saldamente in vigore, non essendo stato modificato l’articolo 180 della legge 22 aprile 1941, n. 633, sul diritto d’autore, ovvero la norma che a far tempo dal lontano 1941 conferisce di fatto alla SIAE la gestione esclusiva dei diritti degli autori ed editori italiani;

valutato che:

l'ipotesi di «abuso di posizione dominante da parte della SIAE» formulata dall’ dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che nell'aprile scorso ha aperto un'istruttoria per verificare eventuali condotte abusive nel settore della gestione e intermediazione dei diritti d’autore, è stata avvalorata dall'Autorità stessa che si è espressa sull'incompatibilità della posizione di monopolio della SIAE con i principȋ della libera concorrenza stabiliti agli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE);
in buona sostanza, intervenendo nel provvedimento in esame con le modalità con cui si è intervenuti, tale disposizione deve ritenersi comunque priva di efficacia, almeno relativamente agli operatori stabiliti in altri Paesi europei, giacché contraria alla normativa e ai principȋ comunitari, non potendo impedire che nuovi soggetti si propongano quali gestori e intermediari di diritti d’autore del tutto legittimamente sul mercato italiano. Ciò perché il regime di riserva delineato dal medesimo articolo 180 della legge 22 aprile 1941, n. 633, esclude a priori la possibilità per organismi alternativi alla SIAE di operare in ambito nazionale, costringendoli a stabilirsi presso altri Stati membri per poter sfruttare le opportunità offerte dalla direttiva in parola;

è chiaro che la forbice rimane divaricata, data la natura stessa del soggetto che gestisce il diritto d'autore e i diritti connessi, fra organismi di gestione collettiva (o collecting societies) come la SIAE, che continuano a essere tutelati, e organismi di gestione indipendente che risulterebbero invece penalizzati;

pertanto enti di gestione indipendenti, alternativi agli organismi di gestione collettiva, che come finalità «unica o principale, gestiscono diritti d'autore o diritti connessi ai diritti d'autore per conto di più di un titolare di tali diritti, a vantaggio collettivo di questi» e che non siano detenuti né controllati, «direttamente o indirettamente, integralmente o in parte, dai titolari dei diritti» e che nel contempo perseguano fini di lucro», come ad esempio Soundreef o Innovaetica tra le più celebrate, allo stato attuale risultano esclusi dalla possibilità di intermediare direttamente i diritti d’autore. Gli unici enti, infatti, a livello comunitario con le caratteristiche indicate dal decreto n. 35 del 2017 sono le società omologhe della SIAE negli altri Stati membri, con cui la SIAE ha già da tempo stipulato una serie di accordi che le consentono di raccogliere i diritti per loro conto sul nostro territorio;

valutato inoltre che:

si tratta dunque di una liberalizzazione apparente, di una riforma zoppa che amplia solo la dimensione geografica ma non la portata del dettato normativo, laddove occorre garantire la liberalizzazione del mercato nel settore e dare pieno mandato alle società private indipendenti che gestiscono il diritto d'autore;

considerato infine che:

il provvedimento in esame prevede, come misura di copertura finanziaria, un taglio lineare alle dotazioni di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri, per un totale di un miliardo di euro (per la precisione pari a euro 1.092.879.000);

in particolare: le riduzioni delle dotazioni finanziarie del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) ammontano a 40 milioni di euro complessivi per il 2017, di cui la maggior parte afferenti alla Missione n. 23, «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» (30 milioni di euro), mentre ulteriori 5 milioni vengono tagliati al Programma 1.6 («Istruzione del primo ciclo») e altri 5 milioni di euro derivano da tagli alla Missione n. 17 («Ricerca e innovazione»);

le riduzioni delle dotazioni finanziarie del Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo (MIBACT) ammontano a 19 milioni di euro per il 2017 di cui la maggior parte, ovvero 16,5 milioni di euro, vengono tagliati alla Missione n. 21, relativa alla «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici», mentre altri 2 milioni di euro vengono tagliati alla Missione 31, relativa al «Turismo»;

tutto ciò premesso e considerato, esprime parere contrario.