COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE COSIDDETTE "MORTI BIANCHE"
MERCOLEDÌ 4 LUGLIO 2012
105ª Seduta
Presidenza del Presidente
TOFANI
Assistono alla seduta, ai sensi dell’articolo 23, comma 6, del Regolamento interno, i collaboratori dottoressa Varinia Cignoli, dottoressa Francesca Costantini, dottoressa Emanuela Donato, maresciallo capo Giovanni Maceroni e dottor Giovanni Piazza.
Intervengono il signor Riccardo Rosi, coordinatore nazionale trasporto aereo della FAST/CONFSAL, i signori Daniele Galli e Danilo Recine, membri del Collegio di Presidenza della Italian Pilots Association, il signor Giulio Marrucci, Vice Presidente dell'Unione Piloti, il signor Giuseppe Francica, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dell'Unione Piloti, il dottor Antonio Divietri, Presidente dell'AVIA, il dottor Luigi Castaldo, Segretario generale dell'AVIA, il signor Stefano Manurita, delegato dell'U.S.B. e il signor Carlo Galiotto, Comandante di lungo raggio dell'Alitalia LAI.
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La
seduta inizia alle ore 14,30.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
Il presidente TOFANI avverte che sarà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta e propone altresì di attivare, ai sensi dell’articolo 13, comma 2, del Regolamento interno della Commissione, il circuito audiovisivo. Non facendosi osservazioni, tale forma di pubblicità è adottata per il prosieguo dei lavori.
Audizione di rappresentanti delle organizzazioni dei piloti e degli assistenti di volo
Il presidente TOFANI, dopo un breve indirizzo di saluto, introduce l’audizione in titolo, chiesta alla Commissione dai rappresentanti dei piloti e degli assistenti di volo.
Dopo una breve introduzione del signor GALIOTTO, ha la parola il dottor DIVIETRI, che chiarisce che il tema dell'audizione odierna è quello della presenza dell'amianto a bordo degli aeromobili. Tale materiale era presente in passato e forse, a giudicare dalle schede tecniche di alcuni aeromobili ancora in servizio, potrebbe essere tuttora presente su alcuni velivoli. Spetta alla magistratura, alla quale le associazioni di categoria hanno presentato un esposto, fare chiarezza in merito. E' comunque certo che molti operatori del trasporto aereo si sono ammalati di mesotelioma pleurico: chiede quindi di poter accedere al registro nazionale per poter fare i necessari riscontri.
A causa del sistema di ricircolo dell'aria all'interno degli aeromobili, in presenza di particelle di amianto l'esposizione è inevitabile. Cita uno
screening
avviato alcuni anni fa dall'Università di Siena su alcuni operatori su base volontaria, che aveva dato risultati allarmanti circa la possibile latenza di tumori legati all'amianto, ma che purtroppo è stato sospeso per carenza di fondi. Ricorda, infine, che tutti gli
ex
lavoratori del settore aeronautico che hanno fatto domanda prima del 2005 per il riconoscimento dei benefici previdenziali correlati all'esposizione dell'amianto l'hanno vista accolta positivamente, anche in sede giudiziaria. Purtroppo invece chi, non conoscendo il rischio, non ha fatto domanda entro quella data si è visto negare tale riconoscimento.
Nel 1992 l'amianto è stato messo al bando e, conseguentemente, si è proceduto alla sua bonifica anche sugli aeromobili, come i vecchi MD-80 che erano un tempo il nerbo della flotta dell'Alitalia. Nel corso di alcune recenti operazioni di smantellamento però, sarebbe emerso che alcuni di questi velivoli contengono ancora parti in amianto: d'altra parte, alcuni vecchi aeromobili sono stati ceduti o affittati dall'Alitalia ad altre compagnie minori (in particolare straniere) che operano in Italia e per le quali mancano però informazioni adeguate.
Il PRESIDENTE sottolinea che l'odierna audizione potrebbe costituire solo l'inizio di un approfondimento più ampio da parte della Commissione sul problema segnalato dagli auditi. Chiede a tal fine di acquisire copia dell'esposto presentato alla magistratura. Ricorda infine che l'incontro odierno è stato sollecitato alla Commissione dalla senatrice Bugnano, alla quale cede la parola.
La senatrice BUGNANO (
IdV
) ringrazia il Presidente TOFANI e la Commissione per l'attenzione riservata al tema in oggetto. Chiede quindi chiarimenti sul meccanismo attraverso il quale si può creare l'esposizione all'amianto all'interno degli aeromobili e quali tipi di velivoli oltre all'MD-80 (ed eventualmente quali compagnie aeree straniere) potrebbero avere ancora questo problema.
Il senatore GRAMAZIO (
PdL
) ritiene necessario acquisire la documentazione relativa ai malati per i quali è stata riconosciuta l'esposizione all'amianto e chiede come mai tale riconoscimento vi sia stato solo per le domande presentate fino al 2005. Domanda poi informazioni circa le eventuali compagnie minori che, avendo acquisito aeromobili come gli MD-80 dall'Alitalia, potrebbero avere tuttora rischi legati alla presenza di amianto. Infine, chiede se tra gli operai addetti alle demolizioni dei velivoli in tempi recenti si siano manifestati casi di malattie asbesto correlate che possano confermare la presenza di amianto.
La senatrice MARAVENTANO (
LNP
) ricorda che l'ENAC (Ente nazionale per l'aviazione civile) esercita il controllo su tutte le compagnie aeree operanti in Italia, comprese quelle più piccole che servono tratte secondarie e che spesso utilizzano velivoli ceduti da compagnie più grandi. Chiede quindi se l'ENAC abbia fatto verifiche sulla questione in esame o chi debba eventualmente fornire tali risposte.
Il dottor DIVIETRI precisa che la presenza di amianto a bordo degli aeromobili era concentrata essenzialmente sui freni: quando questi vengono utilizzati sono sollecitate le turbine dell'aereo che fanno entrare aria dall'esterno. Se quindi nelle parti in amianto vi sono fibre o particelle libere, queste vengono risucchiate all'interno dell'aeromobile e inalate: l'aereo è infatti una cassa pressurizzata dove viene di fatto ricircolata sempre la stessa aria.
Per quanto riguarda l'eventuale insorgenza di patologie legate all'amianto tra i demolitori addetti allo smantellamento degli aeromobili, essendo la latenza di queste patologie lunga anche decenni, non è possibile attualmente fare alcuna verifica al riguardo. Anche nel caso degli operatori che si sono sottoposti allo
screening
dell'Università di Siena la lunga latenza non rivela patologie in atto, tuttavia sono stati rilevati marcatori tumorali in concentrazione elevata che destano molta preoccupazione. In merito ai velivoli contenenti amianto, questo materiale si trovava su tutti i vecchi MD-80, che però dovrebbero essere stati bonificati: il dubbio deriva dal fatto che, in occasione di alcune recenti demolizioni, si sarebbero trovate ancora parti in amianto. Peraltro esistono altri modelli di aeromobili simili agli MD, come i Fokker, che potrebbero avere gli stessi problemi, dato che un tempo non si conosceva la pericolosità dell'amianto.
PRESIDENTE osserva che gli effetti nocivi dell'amianto erano conosciuti già da molto tempo, tanto che l'asbestosi era una malattia tabellata fin dal 1942.
Il signor GALIOTTO concorda con il Presidente, rilevando che il perdurare del problema dell'amianto nel comparto aereo è imputabile essenzialmente a due fattori. Anzitutto una mancanza di sensibilità rispetto al tema, per cui pur essendo nota da tempo la pericolosità dell'amianto, si è continuato ad utilizzarlo per decenni in molti settori incluso quello aeronautico. Il secondo fattore riguarda i problemi organizzativi legati alla bonifica: quando nel 1992 l'amianto è stato messo fuori legge, per eliminarlo dagli aeromobili si sarebbe dovuta smantellare quasi l'intera flotta di Alitalia (che allora esercitava il monopolio del traffico aereo). Si sono allora concesse una serie di proroghe successive e gli stessi enti di tutela hanno abbassato la guardia, anche per la mancanza di norme realmente coercitive che imponessero la rimozione dell'amianto.
Il signor MARRUCCI segnala che l'Istituto superiore di sanità ha svolto una serie di studi sulla presenza di amianto nel settore aeronautico, che hanno messo in luce l'esistenza del rischio di esposizione anche in questo comparto prima trascurato. Dagli studi emerge che, in presenza di particelle di amianto libere, sia all'interno degli aeromobili che nelle piste di atterraggio degli aeroporti esiste un concreto pericolo di inalazione delle particelle stesse. Dentro gli aeroplani questo è accentuato dal continuo ricircolo del flusso d'aria, anche perché in passato i filtri utilizzati erano troppo grandi per trattenere le particelle nocive. Conferma poi l'esistenza di dubbi sull'effettiva assenza di amianto in alcuni aeromobili di vecchia produzione ancora in attività.
PRESIDENTE invita alla cautela nell'avanzare ipotesi circa la presenza di amianto sui velivoli ancora circolanti che, ove non siano suffragate da elementi certi, rischiano di creare inutili allarmismi e forme di confusione che non giovano a nessuno.
Il signor GALIOTTO fa presente che gli attuali manuali tecnici di manutenzione di alcuni velivoli, ad esempio quelli della famiglia Airbus e quelli che montano i motori General Electric, indicherebbero la presenza di parti in amianto a bordo. Purtroppo non è possibile valutarne la consistenza e quindi l'eventuale livello di rischio senza una verifica approfondita, per la quale chiede pertanto l'ausilio della Commissione.
Il Presidente TOFANI ritiene che questi documenti possano senz'altro costituire un valido motivo per approfondire la questione, posto che la verifica dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rientra nella piena competenza della Commissione. Dichiara poi di concordare con la richiesta della senatrice BUGNANO, che domanda di audire anche l'ENAC per verificare le eventuali indagini già compiute.
Il signor RECINE ritiene assolutamente opportuna tale indagine: dovrebbero esservi
screening
per i soggetti potenzialmente esposti e l'ENAC dovrebbe effettuare verifiche su tutte le compagnie aeree.
PRESIDENTE ringrazia infine gli auditi per il loro contributo e dichiara conclusa la seduta in titolo.
La seduta termina alle ore 15,15.