(Martedì 17 luglio 2007)
Il Presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali ha affrontato il tema delle modalità con cui ci si può avvalere delle banche dati come supporto all’attività fiscale dello Stato, in un’ottica rivolta al tema del decentramento fiscale.
Da un lato vi è quindi la tematica che riguarda le modalità di funzionamento delle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria e, dall’altro, la complessità crescente derivante dal fatto che la stessa anagrafe tributaria svolgerà sempre più un’attività funzionale non solo allo Stato centrale, ma anche al sistema delle autonomie locali
Sul piano normativo, il Garante ha segnalato come, allo stato attuale, nell'ordinamento italiano si parli di sistema integrato delle banche dati in due diversi contesti: il codice dell’amministrazione digitale e la legge finanziaria per il 2007.
Il Garante ha poi segnalato la necessità di riflettere anche sulle modalità con cui armonizzare questa previsione normativa con quella del codice dell’amministrazione digitale, che prevede anch’esso una nozione analoga di sistema integrato delle banche dati, ma con un riferimento molto più ampio e generale, contrariamente all’altra previsione che è a vocazione specifica.
Nel concreto, si tratta di applicare i sistemi di sicurezza ai sistemi integrati, quindi alle modalità con cui si verificherà l’interscambio tra un unico archivio e una pluralità di soggetti che accederanno per finalità e secondo modalità diverse, individuando gli incaricati del trattamento dati di ciascun soggetto e specificando le regole interne attraverso le quali tali incaricati dovranno operare.
L'audìto ha poi introdotto la tematica che concerne la precisa individuazione dei ruoli dei diversi soggetti già operanti nel settore. Allo stato infatti, la SOGEI si configura come responsabile del trattamento dei dati, essendo il soggetto strumentale attraverso il quale l’anagrafe tributaria opera e al quale fanno riferimento, anche nell’ambito dell’anagrafe tributaria ma non solo, le quattro agenzie del Ministero dell’economia e delle finanze.
In altri termini, è necessario capire chi sia il titolare del trattamento dei dati, posto che il responsabile è sicuramente la SOGEI, stabilendo, in particolare, qual è il ruolo del Dipartimento e delle Agenzie, e verificare chi è il titolare e quale è il flusso dei rapporti che devono intercorrere tra quest’ultimo e il responsabile del trattamento dei dati.
In merito alla anagrafe dei rapporti finanziari, il Garante ha fatto presente di aver chiesto al Dipartimento della Polizia di Stato ragione del numero di soggetti che possono accedere alle informazioni registrate nel CED ed ha segnalato il proprio parere nel quale è specificato che l’accesso deve avvenire sempre previa autorizzazione dell’Agenzia delle entrate, solo per l’esecuzione di indagini finanziarie e purché vi sia un tracciamento specifico di chi ha accesso, proprio per evitare che l’anagrafe dei rapporti diventi una modalità di accesso indiscriminato a qualsiasi posizione finanziaria.
Audizione della Consulta nazionale CAAF
(Martedì 18 settembre 2007)
Il coordinatore della Consulta nazionale dei CAAF ha, in premessa, sottolineato l'importanza di determinare una maggiore stabilità nella normativa fiscale.
Sul tema della "dichiarazione precompilata" è stato posto il problema delle modalità di trasmissione dei dati fiscali al cittadino e all’intermediario da parte dei soggetti detentori di tali informazioni e quindi sostanzialmente di SOGEI.
L’altra questione affrontata è stata la tempistica dell’invio dei modelli ai sostituti di imposta per il conguaglio fiscale. Si tratta di uno dei passaggi più critici di tutto il percorso dell’assistenza fiscale, considerato che in un breve lasso di tempo (5 o 6 giorni) devono essere inviati circa 14 milioni di documenti ai diversi sostituti.
Da questo punto di vista, il ricorso all’elettronica e la configurazione di un sistema di gestione come quello su cui si sta ragionando possono rivelarsi utili, anche se pongono un problema di grande complessità, perché si tratta di intervenire per rafforzare la gestione di informazioni particolarmente delicate per i contribuenti. A titolo di esempio, il coordinatore ha segnalato come nel 2007 si siano determinate gravi difficoltà rispetto alla questione dell’incrocio, del connubio e della convivenza tra fiscalità nazionale e fiscalità locale. In particolare, l’inserimento nella dichiarazione nazionale da un lato dell’ICI e dall’altro dell’acconto dell’addizionale 2007 ha creato una situazione complessa.
È stata rilevata, inoltre, la criticità costituita dalla possibilità per i Comuni di decidere le aliquote fino ad una data molto avanzata e la difficoltà di raccolta delle aliquote ICI e delle addizionali in un unico contenitore che possieda i caratteri della ufficialità e della certezza.
Da ultimo, in merito al cosiddetto "modello 730 precompilato", i CAAF si sono dichiarati convinti che un sistema di questo genere non sia suscettibile di incrinare il rapporto di fiducia con gli assistiti e che esso non sia passibile di tradursi in una potenziale riduzione delle attività.
Sul tema, in sintesi, è stata espressa l'opinione che sebbene sia comprensibile che il tema dell’utilizzo delle banche dati sia talvolta usato per attuare iniziative con impatto di un certo rilievo sotto il profilo dell’immagine, queste rischiano di tradursi poi in un insuccesso, per cui non si determinano sostanziali cambiamenti, a causa dei costi da sostenere per realizzare soluzioni di questo genere.
Il coordinatore si è poi soffermato sul tema dell’assistenza ai contribuenti per la compilazione della DSU, sostanzialmente del modello ISEE. Ad oggi, è l’INPS a gestire la banca dati che contiene tutte queste informazioni, che non sono solo di rilevanza reddituale ma anche "sociale", dato che attraverso di esse l’ente erogatore concede vantaggi di diversa natura, da quelli economici a quelli relativi all'accesso ad altre tipologie di agevolazioni. Sul punto, sono state espresse riserve sull’opportunità di accentrare, in questo modo, in un unico soggetto tutta una serie di informazioni che hanno una valenza non solo fiscale ma anche di socialità; i dubbi si appuntano sulla eccessiva concentrazione di elementi di natura e finalità diverse.
Audizione del Direttore dell’Agenzia del territorio
(Mercoledì 10 ottobre 2007)
Il direttore dell'Agenzia del territorio ha messo in evidenza come i servizi gestiti dall'Agenzia, sia quello del catasto che quello della pubblicità immobiliare, risultino sempre più virtualizzati nell’ottica sia della semplificazione che per liberare risorse da lavori di routine e destinarle ad altre attività indispensabili per una più decisiva azione fiscale.
Dopo la fase di informatizzazione degli archivi, l’aggiornamento e la consultazione delle banche dati avviene ormai in via telematica. Si è così profondamente modificato il rapporto con i professionisti attraverso il sistema SISTER, grazie al quale viene assicurato l’accesso telematico per la consultazione delle banche dati.
Anche il cittadino ha ora la possibilità, che si aggiunge all’introduzione della gratuità per le visure catastali, di accedere per via telematica alle visure stesse o alle ispezioni ipotecarie.
L’amministrazione del catasto costituisce pertanto, anche se non è sempre sufficientemente percepito all’esterno, un caso interessante nel panorama nazionale, essendo passata dall’essere sommersa da arretrati cartacei, conseguenti ai condoni edilizi degli anni ’80-90, all’essere all’avanguardia nell’utilizzo delle tecnologiche informatiche e telematiche a supporto dell’innovazione del rapporto con l’utenza e con le altre amministrazioni grazie anche all’impegno del partner tecnologico Sogei.
Un impegno prioritario dell’Agenzia, sin dalla sua costituzione nel 2001, è stato quello di qualificare le banche dati.
È inoltre di grande importanza la realizzazione della migrazione di tutte le applicazioni della gestione delle banche dati in architettura web, iniziata nel 2004. Un’analoga operazione è in corso per la pubblicità immobiliare. Queste attività, a cui ci si è dedicati in via prioritaria, hanno consentito da circa due anni a questa parte di dedicarsi al problema della qualità del dato.
Allo stesso modo è stata data piena rassicurazione per quel che riguarda il piano della qualità che sta dando risultati significativi. È stato altresì individuato un indicatore sintetico della qualità delle banche dati, che è notevolmente incrementato dalla nascita dell’Agenzia.
Per quanto riguarda il tema del decentramento, il direttore dell'Agenzia ha ricordato che la legge finanziaria del 2007 ha introdotto meccanismi che consentono di correggere il decreto legislativo del 1998. Sono stati individuati strumenti pragmatici per affrontare le rilevanti problematicità costituite dal trasferimento dell'attività dei 103 uffici provinciali del territorio a 8.000 Comuni. I problemi organizzativi possono essere affrontati attraverso gli strumenti introdotti dalla finanziaria e il primo decreto attuativo (quello del 14 giugno, pubblicato il 5 luglio) ha individuato, a valle di un rilevante lavoro di approfondimento tra tutti i soggetti coinvolti, le prime soluzioni.
Il decentramento costituisce pertanto una scelta ormai consolidata mediante la quale la realtà dell’attività catastale si avvicina con più efficacia al territorio, in quanto il Comune, che già dispone di ampia documentazione edilizia, mediante la gestione diretta del Catasto può più agevolmente svolgere i propri compiti in merito alle singole realtà immobiliari.
Audizione del Direttore dell’Agenzia delle entrate
(Martedì 6 novembre 2007)
Nell'audizione del direttore dell'Agenzia delle entrate sono stati esposti, preliminarmente e per grandi linee, sia il quadro generale dei flussi informativi gestiti dall’Agenzia delle entrate sia gli output, ovvero le utilizzazioni delle informazioni.
Tutti i flussi di dati sono normati, nel senso che sono disciplinati da norme primarie, regolamentari, o da provvedimenti dell’Agenzia.
Sul tema delle autonomie locali, è stato rilevato che, attraverso il collegamento SIATEL, sono a disposizione degli organi comunali abilitati le informazioni che possono essere elaborate per supportare l’autorità politica locale nelle scelte tributarie perseguibili.
Da ciò emerge un quadro dei collegamenti attivati con gli enti molto ampio.
Il direttore dell'Agenzia ha inoltre effettuato una breve illustrazione dell’archivio dei rapporti finanziari, ricordando che il 19 gennaio 2007 è stato emanato un provvedimento che stabilisce le modalità ed i termini delle trasmissioni dei dati e le specifiche tecniche del loro formato. Diverse sono state poi le circolari emanate che hanno chiarito gli aspetti operativi.
Nel documento depositato sono poi elencati i soggetti obbligati a trasmettere le comunicazioni: banche, poste, intermediari finanziari, imprese di investimento ed altri organismi, le tipologie di comunicazione, le informazioni oggetto delle comunicazioni.
Di notevole importanza è l’aspetto relativo alla sicurezza dell’archivio dei rapporti finanziari.
L’intero processo di trasmissione è crittografato e cifrato. Non è quindi possibile per i soggetti non abilitati a trattare quella specifica comunicazione intercettare alcuna informazione.
Sul tema, il direttore ha fatto notare quale sia l’apporto reso in termini di semplificazione, atteso che attraverso la conoscenza preventiva di questo archivio si evita di moltiplicare in modo incontrollato le richieste e si contribuisce anche alla tutela della riservatezza.
Sul tema generale delle misure adottate dall’anagrafe tributaria per la protezione dei dati, partendo dalle misure amministrative e dalle regole interne all’Agenzia delle entrate che servono a garantire ruoli, responsabilità e abilitazioni, il direttore ha segnalato la presenza di una serie di ordini e regolamentazioni interne che consentono di circoscrivere e controllare la possibilità di accesso alle informazioni dell’anagrafe tributaria. Vige pertanto un sistema fortemente regolamentato per quanto riguarda le attribuzioni e la gestione delle abilitazioni.
Per quanto riguarda la collaborazione con l’Autorità garante della privacy, è stato segnalata la presenza di un tavolo di lavoro portato avanti in modo assolutamente collaborativo e che consente all’Agenzia di adottare tutte le misure opportune, suggerite dall’Autorità, per migliorare la qualità complessiva del sistema in termini di tutela della riservatezza.
Audizione del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti
(Martedì 11 dicembre 2007)
Nel corso dell’audizione del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti sono state messe in evidenza alcune criticità relative alla gestione e all’utilizzo dei dati dell’anagrafe tributaria. In particolare, è stato fatto rilevare come persista una eccessiva concentrazione di dati informativi e sono state espresse preoccupazioni sulla sicurezza e sull’uso riservato dei dati per fini istituzionali. Il Consiglio, partendo dalla constatazione del fatto che gli ultimi anni hanno registrato una crescita esponenziale delle informazioni in possesso dell’anagrafe tributaria, ha segnalato come particolarmente critico il profilo della riservatezza di tale strumento sia con riferimento ai rischi di violazioni esterne del sistema informativo dell’anagrafe tributaria che al possibile uso improprio dei dati confluiti nell’anagrafe da parte degli stessi soggetti abilitati all’accesso al sistema informativo (il riferimento era ai noti episodi di accessi illeciti di dipendenti delle agenzie fiscali e militari della Guardia di Finanza per avere notizie sulla situazione reddituale di personaggi noti.
Il Consiglio, in proposito, ha ritenute non opportune le ipotesi di soluzione incentrate su una più rigida tutela della riservatezza attraverso la creazione di un archivio delle persone rilevanti ed ha invece suggerito di demandare ad un’autorità terza indipendente la verifica preventiva della legittimità degli accessi e delle consultazioni effettuate.
Il Consiglio ha inoltre sottolineato la necessità di garantire a tutti i cittadini il diritto di accesso ai propri dati inseriti nell’anagrafe tributaria, sia per verificare che non siano acquisiti dati “sensibili” non rilevanti ai fini fiscali che per accertarsi che i dati acquisiti siano corretti. Una notazione è stata fatta anche in ordine all’utilizzo dei dati catastali da parte degli enti locali, auspicando che, una volta terminata l’opera di informatizzazione e di aggiornamento, si riesca ad organizzare l’ingente quantità di dati in modo da consentire una più attenta e consapevole gestione del territorio da parte degli enti decentrati a cui è demandato politicamente tale compito.
Per quanto concerne il sistema integrato delle banche dati in materia tributaria e finanziaria, pur nella consapevolezza delle opportunità di semplificazione che l’istituzione di un simile sistema può offrire, il Consiglio ha invitato a focalizzare la massima attenzione nella predisposizione di idonee misure di sicurezza sugli accessi, eventualmente prevedendo un sistema che condizioni l’accesso alla preventiva autorizzazione dell’organo di vertice dell’amministrazione pubblica interessata e che assicuri la tracciabilità degli accessi medesimi.
La piattaforma tecnologica deve inoltre essere strutturata in modo da garantire i fondamentali principi di finalità, necessità e proporzionalità degli accessi: la proliferazione dei soggetti abilitati all’utilizzo del sistema integrato (dalle amministrazioni pubbliche al sistema degli enti territoriali) richiede la definizione di rigide misure di sicurezza che limitino l’accesso a quanto strettamente necessario per le finalità del controllo o della consultazione (si pensi, solo per fare un esempio, all’esigenza di vietare ad un comune la possibilità di consultare i dati catastali di immobili situati in altri comuni).
Il Consiglio ha inoltre inteso segnalare i più rilevanti profili di criticità relativi ai rapporti tra anagrafe tributaria e professionisti.
In primo luogo, rilevato il mancato coinvolgimento culturale e professionale nell’attività programmatoria di SOGEI relativa ai vari adempimenti fiscali sia dei professionisti che delle associazioni dei produttori di software, è stata proposta l’istituzione di un apposito organismo abilitato a svolgere un’attività di monitoraggio delle procedure informatiche e dell’efficienza dei servizi erogati agli utenti finali, con funzioni di garanzia sia per l’amministrazione finanziaria che per gli utenti medesimi. In particolare, è stato rilevato come SOGEI proceda con troppo ritardo alla verifica delle segnalazioni di errori nei diagnostici relativi ai modelli di dichiarazione, con conseguente impatto sui tempi residui per i professionisti negli adempimenti di predisposizione e trasmissione degli stessi.
Al fine di sollevare i professionisti da inutili complessità che incidono pesantemente sul loro lavoro di intermediari, sono state formulate alcune richieste specifiche: