DIFESA (4
a
)
MARTEDI' 30 NOVEMBRE 1999
194
a
seduta
Presidenza del Presidente
DI BENEDETTO
Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Brutti.
La seduta inizia alle ore 15.
SU UNA MISSIONE DELLA COMMISSIONE
Il senatore MANCA chiede al rappresentante del Governo di esser informato in modo dettagliato sull'impegno militare italiano a Timor Est e, in genere, sull'attività della missione internazionale di pace denominata Interfet.
Il senatore PALOMBO ringrazia il senatore Manca per aver posto il quesito e lamenta la scarsa attenzione del Governo verso la Commissione Difesa che non è informata in modo costante ed approfondito. Chiede, pertanto, l'effettuazione di una visita, in un prossimo futuro, a Timor Est al contingente italiano colà impiegato.
Conviene unanime la Commissione.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il senatore MANCA segnala di avere appreso da organi di stampa iniziative assunte da alcuni Stati europei, volte a istituire forze militari congiunte che prefigurerebbero il futuro sistema di Difesa europeo. Chiede di sapere se si debba dedurre che l'Italia è estranea a tali iniziative e altresì quale sia la ragione di tale eventuale estraneità. Invita pertanto i colleghi ad approfondire tali tematiche nelle prossime sedute.
Il sottosegretario BRUTTI rievoca di aver partecipato alla più recente riunione dei Ministri della Difesa dell'UEO in vista di un sistema di difesa comune europea e al prossimo vertice di Helsinki dei governi europei il lento processo di formazione procederà ulteriormente anche se con gradualità. Un risultato a livello di corpo d'armata è ipotizzabile intorno al 2003-2004 e rassicura che l'impegno dell'Italia è di primissimo piano
Il senatore MANCA lamenta altresì che non è stato iscritto all'ordine del giorno dei lavori odierni il disegno di legge n. 2336: "Riordino delle Forze armate della Repubblica su base professionale e volontaria" da lui presentato oltre un anno fa.
Segnala parimenti la ripetuta disattenzione della RAI verso i provvedimenti all'attenzione della Commissione.
Il PRESIDENTE rievoca che il testo governativo, da poco presentato e vertente sull'argomento da ultimo menzionato, è stato presentato alla Camera dei deputati; pertanto ciò ha inciso sui lavori del Comitato ristretto in Senato. Invita quindi il senatore Manca a valutare se attivarsi presso il suo Gruppo, affinchè ne chieda la calendarizzazione in Aula.
Il senatore DE GUIDI quale relatore del disegno di legge citato dal senatore Manca fa presente che l'interruzione è stata causata dall'impegno per la legge finanziaria. Oltretutto, alla luce dell'assegnazione alla Camera dei deputati del disegno di legge governativo sul medesimo argomento, occorre sapere se si reputi opportuno procedere in parallelo all'altro ramo del Parlamento.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il Presidente DI BENEDETTO avverte che era stata presentata richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo per la parte relativa alla sede deliberante.
La Commissione accoglie tale proposta e conseguentemente viene adottata detta forma di pubblicità, ai sensi dell'articolo 33 del Regolamento, per il successivo svolgimento dei lavori.
IN SEDE DELIBERANTE
(4342)
Deputati SPINI ed altri. - Disposizioni per la corresponsione di indennizzi relativi all'incidente della funivia del Cermis del 3 febbraio 1998 a Cavalese
,
approvato dalla Camera dei deputati
(Discussione ed approvazione)
Riferisce il PRESIDENTE rendendo preliminarmente noto che sono stati emessi i prescritti pareri dalle Commissioni Affari costituzionali (non ostativo), Giustizia (favorevole con osservazioni), Esteri (favorevole con osservazione) e Bilancio (non ostativo con osservazione).
Sottolinea poi che subito dopo il noto incidente furono aperte diverse indagini al fine di ricostruire la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità dei militari. La procura della Repubblica di Trento giunse alla conclusione che non c'erano argomentazioni per sostenere che difficoltà tecniche potessero aver indotto l'aereo a volare ad una quota così bassa rispetto a quella fissata dalle normative vigenti. Una commissione tecnica americana parlò chiaramente di errore umano da parte dell'equipaggio e, più precisamente, di un comportamento di volo aggressivo, con violazione di regole e procedure; infatti, dall'esame del volo, venne evidenziato che l'aereo più di una volta si abbassò ad una quota di soli 300 metri e ad una velocità di 180 chilometri orari superiore a quella consentita. Una volta concluse le indagini, l'autorità americana, in forza della Convenzione firmata a Londra nel 1951 (e ratificata anche dall'Italia con legge 30 novembre 1955 n. 1335), decise di esercitare nel proprio paese la giurisdizione nei confronti dell'equipaggio dell'aereo. La Convenzione definisce i princìpi generali che disciplinano la presenza di truppe alleate sui territori dei Paesi membri della NATO: prevede che nel caso di reati commessi al di fuori delle proprie funzioni, la competenza per l'esercizio della giurisdizione spetti allo Stato in cui il reato è stato compiuto; nel caso di reati commessi nell'esercizio di mansioni ufficiali la competenza sia dello Stato "che invia", quello cioè a cui appartengono le truppe militari. Gli Stati Uniti, pertanto, hanno esercitato un loro diritto riconosciuto dalla Convenzione, che si applica, naturalmente, su basi di reciprocità.
Nel marzo 1999 la Corte marziale degli Stati Uniti ha emesso la sentenza definitiva di assoluzione dall'imputazione di omicidio plurimo per il pilota dell'aereo ed ha archiviato il procedimento nei confronti del navigatore. Successivamente entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di ostruzione alla giustizia per aver occultato la video cassetta contenente la registrazione del volo, ed espulsi dal Corpo dei Marines. Senza voler porre in discussione la giurisdizione militare americana, è indubbio che la conseguenza di tutto questo è che i responsabili della tragedia non sono stati ancora puniti, ma è altrettanto evidente che la causa va ricercata altrove, spostando più in altro il livello di responsabilità, perché prioritaria resta l'esigenza di giustizia per le vittime della tragedia e la certezza che, in futuro, non avvengano più simili disastri.
Il disegno di legge tende a garantire il risarcimento del danno economico a favore dei superstiti e degli eredi legittimi delle vittime di incidenti sul territorio italiano che abbiano coinvolto unità delle Forze armate della NATO. La necessità di un'apposita legge che provveda a disciplinare la materia deriva dal fatto che gli indennizzi di cui si prevede la corresponsione hanno carattere straordinario e richiedono una idonea copertura finanziaria.
Il testo approvato dalla Camera è formato da 7 articoli: l'articolo 1 riguarda le finalità del disegno di legge: per ciascuna delle vittime del Cermis è previsto un indennizzo al massimo di lire 3,8 miliardi. Lo Stato italiano, in conseguenza della corresponsione della presente somma, si sostituisce ai beneficiari nei diritti che questi possono vantare sulle somme eventualmente elargite a titolo straordinario da altri Stati; l'articolo 2 stabilisce che i soggetti beneficiari sono i superstiti e gli eredi legittimi delle persone decedute; per l'individuazione degli eredi aventi diritto al risarcimento si applicano le norme degli Stati di appartenenza di ciascuna vittima; l'articolo 3 prevede la nomina, da parte del governo, di un Commissario straordinario, autorizzato a svolgere attività di accertamento, di liquidazione e di pagamento degli indennizzi; egli conclude il proprio mandato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge e redige alla scadenza una relazione sull'attività svolta, trasmessa poi al Presidente del Consiglio dei ministri, il quale ne informa il governo e il Parlamento; l'articolo 4 definisce le procedure di corresponsione degli indennizzi determinando l'ammontare per ciascuno degli aventi diritto, sulla base dei criteri indicati con decreto del Presidente del Consiglio d'intesa con i ministri del Tesoro e della Difesa. I beneficiari entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione che stabilisce l'ammontare della somma, devono dichiarare se intendono accettarla, oppure formulare eventuali osservazioni; devono inoltre fornire la documentazione comprovante la qualità di eredi; l'articolo 5 stabilisce che il Commissario straordinario è autorizzato a definire in via transattiva le controversie derivanti dall'incidente; inoltre i giudizi pendenti dinanzi all'autorità italiana possono essere dichiarati estinti; l'articolo 6 stabilisce agevolazioni fiscali per le procedure di liquidazione: esenzione dall'imposta di bollo e da quella sulle successioni. Il tragico incidente del Cermis lascia una ferita ancora oggi aperta dovuta alla assoluzione dell'equipaggio dell'aereo militare americano e di conseguenza alla mancata punizione dei responsabili. Ciò non deve essere dimenticato o sottovalutato: i colpevoli devono essere individuati ed ogni aspetto di quell'incidente svelato. Il risarcimento economico che il provvedimento dispone è solo un aiuto nei confronti dei superstiti e dei familiari delle vittime, che sicuramente non servirà a cancellare il dolore e la rabbia provate, ma potrà se non altro alleviare i loro bisogni economici. Anche per dare un segnale di attenzione del Parlamento alle problematiche relative alla sicurezza degli abitanti delle zone in cui sono localizzate le strutture NATO, ritiene importante approvare in tempi brevi questo disegno di legge, ma reputa ancora più importante che si prosegua nella ricerca della verità, nel cercare e punire i responsabili, nel garantire la sicurezza e l'incolumità di tutti i cittadini, affinché simili incidenti non si debbano più ripetere nel futuro.
Si apre la discussione generale.
Il senatore MANCA, rivolto un commosso ricordo ai caduti, si augura del pari la crescita nell'opinione pubblica di una forte sensibilità verso i piloti militari, che spesso rischiano la vita nell'adempimento del loro dovere. Chiede di sapere come si argomenti la previsione di un indennizzo massimo di 3,8 miliardi di lire per ciascuna vittima. Preannuncia, comunque, la disponibilità del suo Gruppo all'approvazione del provvedimento in titolo.
Il senatore PELLICINI, espressa commozione verso le vittime del tragico incidente, rileva essere somma di non poco momento quella di 3,8 miliardi quale tetto massimo. Rileva altresì, e con disappunto, che il legislatore non è messo in grado di valutare le modalità di definizione dei procedimenti di liquidazione. Illustra quindi la seguente proposta di ordine del giorno, sottoscritta anche dal senatore Palombo.
"La Commissione Difesa del Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 4342, recante:
"
Disposizioni per la corresponsione di indennizzi relativi all'incidente della funivia del Cermis del 3 febbraio 1998 a Cavalese",
impegna il Governo nella definizione dell'ammontare di ciascun indennizzo a tener conto dei criteri generali vigenti in materia di risarcimento del danno".
PELLICINI, PALOMBO
0/4342/1/4
Il senatore GUBERT si sofferma sulle cause all'origine dell'incidente e si dichiara insoddisfatto della chiave di lettura fornita, e legata alla mera fatalità. Sottolinea che la comunità locale è ancora sotto l'effetto di quel tragico episodio. Manifesta poi contrarietà verso la norma di cui all'articolo 1, comma 2 che prevede il subentro dello Stato italiano nei diritti dei beneficiari sulle somme eventualmente elargite a titolo straordinario da altri Stati. Lamenta, infine, l'assenza di indicazioni sui criteri per la determinazione dell'indennizzo. Illustra quindi la seguente proposta di ordine del giorno:
"La Commissione Difesa del Senato,
in sede di esame del disegno di legge n. 4342, recante
Disposizioni per la corresponsione di indennizzi relativi all'incidente della funivia del Cermis del 3 febbraio 1998 a Cavalese,
impegna il Governo ad escludere dalle somme di cui all'articolo 1, comma 2, per le quali lo Stato subentra nei diritti dei beneficiari, quelle corrisposte al superstite ed agli eredi a titolo di assistenza, nell'immediatezza del fatto".
GUBERT
0/4342/2/4
La senatrice MAZZUCA POGGIOLINI preannuncia, a nome della componente dei Democratici per l'Ulivo (all'interno del Gruppo Misto), l'adesione al disegno di legge e ne auspica l'approvazione in tempi quanto più rapidi.
Il senatore PETRUCCI, dichiarato di condividere lo spirito del disegno di legge, ed in particolare l'osservazione della Commissione Esteri (finalizzata ad invitare il Governo italiano a compiere ogni passo presso gli Stati Uniti perché vi sia una assunzione di responsabilità per quel gravissimo incidente), chiede chiarimenti al relatore in ordine alla valenza giuridica dei rilievi formulati dalle Commissioni Bilancio e Giustizia e, quindi, sulla possibilità di quei pareri di incidere sui tempi dell'approvazione.
Il PRESIDENTE chiarisce che la Commissione Bilancio non si è avvalsa della facoltà di apporre una condizione e che la Commissione Giustizia non è legittimata ad esprimere, sui profili da essa toccati, condizioni vincolanti alla Commissione di merito.
Il senatore TABLADINI preannuncia il voto favorevole della sua parte politica, anche se dichiara di non comprendere le modalità di determinazione della somma massima di 3,8 miliardi di lire per ciascuna vittima.
Il senatore PELLICINI ipotizza la fissazione di un termine per gli emendamenti.
Il senatore GIORGIANNI esprime la valutazione positiva del suo Gruppo verso il disegno di legge, ma manifesta una certa perplessità in ordine al criterio di fissazione degli indennizzi (specie alla luce di altri e più bassi valori monetari per fattispecie analoghe). Infine, recependo il parere della Commissione Giustizia, invita a introdurre un richiamo all'interno dell'articolo 4 che espliciti l'esigenza di rispettare i criteri generali vigenti in materia di risarcimento del danno.
Il senatore NIEDDU ritiene prioritario approvare il disegno di legge in tempi rapidi e si dichiara comunque disponibile all'eventuale approvazione di qualche ordine del giorno.
Dichiarata chiusa la discussione generale, replica il sottosegretario BRUTTI sottolineando l'urgenza dell'approvazione del testo, frutto di un approfondito lavoro presso la Camera dei deputati e di un elevato livello di accordo fra le forze politiche. Ribadisce che la causa dell'evento risiede nella potente violazione di ogni norma di volo in quella zone e da ciò discende l'eccezionalità della procedura adottata (su iniziativa del Parlamento) per corrispondere indennizzi ai superstiti e agli eredi legittimi.
Replica anche il PRESIDENTE esprimendo piena soddisfazione per la rapidità con la quale, almeno in questa circoscrizione, il Parlamento interviene per rispondere ad una precisa e comprensibile esigenza.
Dopo interventi adesivi dei senatori GIORGIANNI, TABLADINI e MANCA e dopo che il Sottosegretario BRUTTI ha dichiarato di rimettersi alla Commissione è posto ai voti, previo accertamento del numero legale, ed approvato, sia pure a maggioranza, l'ordine del giorno n. 0/4342/1/4.
Interviene quindi il Sottosegretario BRUTTI per dichiarare di accogliere come raccomandazione l'ordine del giorno n. 0/4342/2/4.
Posti quindi separatamente ai voti, sono approvati i singoli articoli e il disegno di legge nel suo complesso.
La seduta termina alle ore 16,30.