COMMISSIONE PARLAMENTARE
di controllo sull'attività degli enti gestori
di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
MARTEDÌ 27 GENNAIO 1998

24a Seduta
Presidenza del Presidente
Michele DE LUCA

Intervengono: per la Spi-CGIL la dottoressa Luigina De Santis, segretaria nazionale, ed i collaboratori signori Ottavio Di Loreto e Guido Girolami; per la Fnp-CISL la signora Maria Luisa Sormani ed il signor Stefano De Iacobis; per la Uilp-UIL i signori Mauro Sasso, Piero Lauriola e Antonio Consalvo.

La seduta inizia alle ore 20,25.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
(R033 004, B68a, 0016°)

Il Presidente Michele DE LUCA propone che per i lavori della Commissione - dei quali saranno redatti i resoconti sommario e stenografico - sia attivato il circuito audiovisivo interno, per il quale ha acquisito preventivamente l'assenso presidenziale: la Commissione concorda e l'impianto è attivato.

PROCEDURE INFORMATIVE
Audizione dei rappresentanti dei sindacati dei pensionati Spi-CGIL, Fnp-CISL e Uilp-UIL sull'armonizzazione in materia pensionistica
(R047 000, B68a, 0013°)

Il Presidente Michele DE LUCA, dopo avere rivolto un cordiale benvenuto agli ospiti, sottolinea che l'odierna audizione si ricollega a quella del 22 ottobre scorso ed ha lo scopo di conoscere le valutazioni delle organizzazioni sindacali a seguito delle novità normative introdotte - con la legge finanziaria 1998 (legge 27 dicembre 1997 n. 450) e con il relativo collegato (legge 27 dicembre 1997 n. 449) - in materia di armonizzazione dei trattamenti pensionistici. Si tratta, dunque, di verificare in che misura la recente manovra finanziaria sia venuta incontro alle richieste sindacali.

Prende quindi la parola la dottoressa Luigina DE SANTIS.
Sottolineato il particolare ruolo svolto da questa Commissione parlamentare, unitamente ad altri soggetti istituzionali, nel contribuire a risolvere i problemi in esame (ricorda in particolare la relazione sul sistema pensionistico approvata dalla Commissione nel luglio dello scorso anno), la rappresentante della Spi-Cgil pone l'accento sull'impegno svolto dalle organizzazioni sindacali per giungere ad un risultato che considera sostanzialmente positivo. L'articolo 59 della legge n. 449 del 27 dicembre 1997 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica) è riuscito - prosegue l'oratrice - a coniugare la riduzione della spesa con una maggiore equità del sistema, compiendo passi rilevanti in direzione di una maggiore uguaglianza di regole. Tra gli elementi positivi i sindacati dei pensionati annoverano: la separazione tra previdenza e assistenza; il superamento del metodo delle anticipazioni di tesoreria ed un nuovo rapporto tra bilancio dello Stato e bilancio dell'Inps; la differenziazione del contributo statale in rapporto alle diverse gestioni; l'accelerazione del processo di omogeneità delle regole pensionistiche tra lavoratori privati e pubblici, prefigurando, per questi ultimi, un fondo di previdenza complementare; l'eliminazione di privilegi riservati a piccoli gruppi di lavoratori (fra gli altri: l'estensione del tetto pensionistico; la «clausola oro»; la capitalizzazione di una quota di pensione).
Posto quindi l'accento sul miglioramento delle tutele previdenziali per i lavoratori parasubordinati e sulla revisione della normativa sul cumulo fra pensione e reddito da lavoro autonomo, la dottoressa De Santis manifesta l'apprezzamento dei sindacati sul potenziamento della previdenza complementare e sul modo con cui sono stati ritoccati i requisiti richiesti per la pensione di anzianità; considera positiva anche la soluzione prefigurata per i lavori usuranti (un decreto ministeriale raccoglierà le indicazioni formulate da una apposita commissione paritetica); sottolinea la fermezza con cui le confederazioni sindacali sono riuscite a neutralizzare le spinte corporative da parte di alcuni settori in materia di prepensionamenti anticipati (si è evitato un «ritorno al passato») e passa a soffermarsi sul problema del Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiare. Detto Fondo non è stato ancora attivato, mancando la definizione delle classi di contribuzione e le tabelle ministeriali dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo. Tali carenze bloccano l'iscrizione di molte persone interessate anche a recuperare eventuali contributi versati in precedenti rapporti di lavoro: non si comprende perchè tali contributi dovrebbero andare persi.
Evidenziata successivamente la possibilità di un ulteriore passo avanti in direzione di una sostanziale uguaglianza che includa settori come quelli dei dipendenti degli organi costituzionali, degli stessi parlamentari e dei consiglieri regionali, passa a soffermarsi sulla necessità di favorire un processo di trasformazione dei fondi integrativi del parastato in direzione dei principi della legge 124 del 1993 e richiama l'attenzione della Commissione sulla esigenza di una semplificazione della struttura del sistema pensionistico (l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali dovrebbe essere gestita dall'INAIL per tutti i lavoratori pubblici e privati). Riconosce quindi che i trattamenti dei lavoratori iscritti ai Fondi speciali sono stati sostanzialmente armonizzati con quelli dei lavoratori iscritti al Fondo dei lavoratori dipendenti dell'INPS e si avvia alla conclusione affrontando il problema della proliferazione del contenzioso giurisprudenziale: al primo gennaio 1997 la Corte dei Conti ha quantificato la giacenza in 235.782 procedimenti pendenti.
A questo ultimo riguardo, prosegue la dottoressa De Santis, il Ministro del lavoro aveva annunciato in questa sede una proposta del Governo. Allo scopo di prevenire le ragioni del contenzioso era stata istituita, presso il Ministero del lavoro una sede unificata di valutazione delle questioni più rilevanti e/o di incerta interpretazione («Tavolo tecnico»), che, però, non ha dato i risultati sperati, rimanendo sottoutilizzata.
Conclude dichiarando che i sindacati dei pensionati si attendono concreti risultati dalla Commissione per la legislazione, di recente costituzione ed auspicano l'istituzione di una sede di valutazione e di interpretazione corretta delle norme: è «armonizzazione» non solo la produzione ma anche l'applicazione delle norme.

Prende quindi la parola il signor Mauro SASSO: evidenziato positivamente come la citata legge n. 449 abbia posto sullo stesso piano gli ex lavoratori dipendenti e quelli autonomi, con una adeguata valorizzazione dell'attività lavorativa dei pensionati, e dopo aver sottolineato che bisogna pensare ad ulteriori passa avanti, pur senza togliere occasioni di lavoro ai giovani, l'oratore si sofferma a chiarire che certe eccezioni in materia di prepensionamenti sono state condizionate al raggiungimento di determinati accordi.
Rileva quindi che in materia di armonizzazione, per quanto riguarda gli organi costituzionali, non potendo intervenire direttamente sulla legge finanziaria, ci si rivolse al Presidente della Repubblica, mentre furono avviate delle iniziative dalle due Camere. Sottolinea poi la necessità di una più completa informazione (i Presidenti delle due Camere hanno risposto ai sindacati, mentre altrettanto non hanno fatto i consiglieri regionali) e conclude auspicando nuove norme per il riconoscimento dei diritti di ogni cittadino.

Interviene quindi la signora Maria Luisa SORMANI: preliminarmente pone l'accento sul blocco dell'indicizzazione delle pensioni di importo superiore a cinque volte il minimo dell'INPS, sottolineando che ciò è stato accettato solo come un fatto eccezionale. Successivamente si sofferma sui lavori usuranti (questa Commissione parlamentare potrà contribuire a superare le difficoltà oggettive), sulla necessità di eliminare previlegi e sul fenomeno del contenzioso, sottolineando quello pendente davanti ai giudici ordinari. Il sindacato, ella aggiunge, si è mosso con responsabilità per evitare di «ingolfare» gli uffici giudiziari. Auspica quindi che il legislatore produca norme più chiare e sottolinea come le stesse norme sull'armonizzazione potrebbero provocare un ulteriore contenzioso.

Prendono, a questo punto, la parola i Commissari.

Il deputato STELLUTI chiede ulteriori ragguagli sulla posizione dei pensionati circa il successivo passo da compiere in materia di cumulo (non vede quale danno possa scaturire allo Stato da una piccola attività lavorativa svolta da un pensionato; ritiene opportuna al riguardo una norma di liberalizzazione); dichiara di ritenere opportuno che il ripianamento dei Fondi speciali avvenga in sede contrattuale, più che in sede legislativa; e prospetta l'opportunità di discutere per un riequilibrio dei Fondi integrativi dell'intero settore pubblico (ricorda la preoccupazione di circa 3000 lavoratori che hanno versato dei contributi su cui ritengono di potere accampare dei diritti).
Sottolineato successivamente che, per quanto riguarda il particolare sistema delle istituzioni parlamentari, gli organi preposti hanno operato nella direzione richiesta, il deputato Stelluti dichiara di ritenere difficile agire con decreto governativo in materia di lavori usuranti (si rischia di considerare i settori e non le professionalità specifiche) e conclude concordando sulla necessità di norme chiare che evitano ulteriore contenzioso.

Il Presidente Michele DE LUCA sottolinea inizialmente come sia emerso che gran parte delle richieste sindacali sono state soddisfatte dalla legge finanziaria e dal relativo collegato. Osserva quindi, in ordine alla cumulabilità dei vari periodi di lavoro ed alla prosecuzione volontaria del versamento dei contributi, che occorre assicurare un modello di previdenza che consenta di utilizzare tutti gli «spezzoni» lavorativi, senza aggravi di oneri.
Per quanto riguarda i Fondi integrativi, egli sottolinea la singolare situazione venutasi a creare, anche in sede di discussione del bilancio di previsione 1998 dell'INPS, di cui questa Commissione parlamentare di controllo si è occupata la scorsa settimana: al riguardo - egli sottolinea - il problema che si pone attiene ai profili di una gestione corretta.
Relativamente alla armonizzazione e alla informazione dei trattamenti che attengono agli organi costituzionali e ai dipendenti di questi, il Presidente sottolinea che i compiti istituzionali della Commissione non riguardano tali organi ed evidenzia, per quanto riguarda l'informazione, come la conoscenza dei dati reali ridimensionerebbe quanto viene inesattamente riportato.
Passando a trattare del contenzioso, il Presidente, pur convenendo sulla utilità delle Commissioni di studio, richiama l'attenzione sulle conseguenze nefaste dei «tempi lunghi» e sottolinea l'importanza di un grande senso di responsabilità sia dell'ente sia del patronato nella gestione delle controversie previdenziali.

Il deputato GASPERONI - preso atto del riconoscimento del contributo dei lavori parlamentari al miglioramento di un sistema previdenziale come quello italiano, che è tra i migliori a livello europeo - sottolinea come la nuova legge finanziaria abbia portato ad obiettivi di equità, riequilibrio, certezza e rafforzamento della separazione fra previdenza ed assistenza. Pone quindi l'esigenza di evitare il pericolo di confondere l'armonizzazione con l'omologazione: le attività lavorative non sono tutte identiche. Ci sono - egli aggiunge - specificità che sono insopprimibili, esistono attività lavorative ben differenti ed occorre evitare che la rigidità dell'armonizzazione induca i lavoratori ad uscire dal sistema previdenziale pubblico.
Posta quindi la necessità di una adeguata riflessione per individuare regole più semplici in ordine al problema della ricongiunzione fra casse previdenziali diverse, il deputato Gasperoni passa a soffermarsi sul trattamento degli organi costituzionali: al riguardo la stampa il più delle volte fa dello scandalismo. Con una conoscenza adeguata delle dimensioni di cui si tratta si giunge alla conclusione che, con i livelli di contributi che versano, deputati e senatori avrebbero, nei fondi Inps, un rendimento ben superiore a quello che in realtà ricevono in sede parlamentare.

Interviene quindi il signor SASSO: richiama anzitutto l'attenzione sulla necessità che al più presto si affronti il dibattito sulle nuove forme di lavoro che cambia (nel sistema previdenziale a capitalizzazione il problema si potrà risolvere più facilmente), tenuto conto dell'apertura delle frontiere e dei nuovi accordi internazionali in materia di sicurezza sociale.
Dichiarato quindi di considerare positivamente l'individuazione delle risorse economiche, attraverso lo strumento della legge finanziaria, in ordine alla questione del lavoro usurante, l'oratore pone l'accento sulla previdenza integrativa del parastato, dichiarandosi soddisfatto per l'attenzione che questa Commissione parlamentare pone sul problema. Discutendo anche con un pò di fantasia, egli aggiunge, si può individuare la soluzione. Attualmente si può essere certi solo di ciò che non bisogna fare: ad esempio, non si può non dare qualcosa a chi ha versato dei contributi, e non si può permettere che un dipendente dell'Inps abbia una pensione aggiuntiva di 800 mila lire.
Si tratta, egli conclude, di superare le soluzioni «pasticciate» del passato, e trovare una soluzione complessiva per il futuro.

La dottoressa DE SANTIS rileva che il cumulo fu istituito perchè era conveniente alle aziende mandare un dipendente in pensione per poi utilizzarlo come consulente. Si trattava di un espediente pericoloso, che implicava costi aggiuntivi: occorreva invece mantenere le persone in attività. Fu introdotto quindi il divieto di cumulo, su cui occorrerà un percorso di riflessione. Dichiarato quindi di essere scettica sulla proposta testè accennata circa il ripianamento dei fondi speciali, passa a sottolineare la straordinaria resistenza che gli enti hanno concertato per opporsi, in materia di fondi integrativi del parastato, alla Commissione di vigilanza.
Successivamente, ritornando sul problema dei lavori usuranti, sottolinea la forte penalizzazione subita dal lavoro femminile (si chiede perchè impedire ad una donna che ha dovuto lasciare il lavoro per andare ad assistere un familiare, di utilizzare i contributi versati). La cumulabilità, ella aggiunge, deve essere il perno centrale di un sistema veramente solidale. Conclude prendendo atto di quanto è emerso circa il trattamento degli organi costituzionali.

La signora SORMANI fa osservare, in ordine al richiamato pericolo di omologazione, che ancora si assiste ad una disparità di trattamento per lavori identici.

Il signor SASSO preannunzia che le organizzazioni sindacali faranno pervenire alla Commissione nel prossimo, mese di febbraio uno studio sulla normativa previdenziale vigente ed il testo di una piattaforma di rivendicazioni contenente precise proposte sugli enti previdenziali.

Il presidente Michele DE LUCA ringrazia gli ospiti e sottolinea che questa Commissione parlamentare di controllo prende atto delle considerazioni svolte dagli auditi, ai fini della elaborazione di proposte che ritiene opportuno rivolgere alle Assemblee parlamentari, nell'esercizio - e nei limiti - dei propri compiti istituzionali. Dichiara quindi conclusa l'audizione.

La seduta termina alle ore 22,15.