FINANZE E TESORO (6a)
MARTEDÌ 16 MARZO 1999

242a Seduta
Presidenza del Presidente
ANGIUS

Interviene il sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica Pinza.

La seduta inizia alle ore 15,30.

SULLA CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE PER LA SEDUTA POMERIDIANA DI GIOVEDÌ 11 MARZO
(A007 000, C06a, 0050o)

Il senatore ROSSI protesta formalmente per lo svolgimento della seduta pomeridiana di giovedì 11 marzo, originariamente convocata alle ore 15 e poi anticipata, a fine seduta antimeridiana alle ore 14.15, mentre invece il Presidente del Senato aveva comunicato a metà mattinata la sconvocazione di tutte le Commissioni in ragione delle modifiche dell'orario della seduta dell'Assemblea. Poichè dopo questa comunicazione del Presidente del Senato non era pervenuta ai commissari nessuna ulteriore riconvocazione, la Commissione doveva intendersi definitivamente sconvocata. La decisione di svolgere quindi la seduta pomeridiana ha impedito ai senatori della Lega Nord - per la Padania indipendente di partecipare all'esame del disegno di legge n. 3599. Egli prosegue lamentando anche la mancata proroga del termine per la presentazione degli emendamenti in Assemblea.

Il Presidente ANGIUS risponde al senatore Rossi, ribadendo i dati di fatto che hanno portato allo svolgimento della seduta pomeridiana e che hanno causato la lamentela del Presidente del Gruppo della Lega Nord - per la Padania indipendente. Dopo aver ricordato che la Commissione aveva l'obbligo di completare l'esame del disegno di legge n. 3599 (collegato alla legge finanziaria per il 1999), poichè calendarizzato per l'Assemblea a partire dalla corrente settimana, egli fa presente che non si è verificata sovrapposizione di orari tra i lavori della Commissione e quelli dell'Assemblea, non realizzandosi perciò la condizione che giustifica la sconvocazione, in questi casi, delle Commissioni. Egli ricorda poi al senatore Rossi di aver chiesto al Presidente del Senato di tener conto delle sollecitazioni avanzate in Commissione per prorogare il termine per la presentazione degli emendamenti in Assemblea.

IN SEDE REFERENTE
(Doc. XXII, n. 23) FLORINO E PEDRIZZI. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta per l'accertamento delle cause e delle responsabilità del dissesto del Gruppo Banco di Napoli e per la verifica dell'esistenza di collegamenti con interessi politici camorristici e/o della delinquenza organizzata
(R162 000, C06a, 0001o)
(Doc. XXII, n. 25) MARINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema del credito nel Mezzogiorno
(R162 000, C06a, 0002o)
(Doc. XXII, n. 26) ALBERTINI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sullo stato del sistema creditizio nel Mezzogiorno
(R162 000, C06a, 0003o)
(Doc. XXII, n. 27) D'ALÌ ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla crisi del Banco di Napoli
(R162 000, C06a, 0004o)
(Doc. XXII, n. 28) ANGIUS ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema creditizio meridionale
(R162 000, C06a, 0005o)
(Doc. XXII, n. 36) COSTA e FIRRARELLO. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla crisi del Banco Ambrosiano, del Banco di Napoli e delle Banche creditrici del Gruppo «Ferruzzi Montedison» che convertirono le loro porzioni creditorie in quote di partecipazione al capitale sociale delle debitrici
(R162 000, C06a, 0006o)
(1250) PERUZZOTTI ed altri. - Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul Banco di Napoli
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Si riprende l'esame sospeso nella seduta pomeridiana dell'11 febbraio scorso.

Il Presidente ANGIUS avverte che si passerà all'illustrazione degli emendamenti presentati al testo unificato predisposto dal Comitato ristretto.

Il senatore CASTELLANI illustra congiuntamente gli emendamenti 2.1 e 2.4, facendo presente che la dizione «maggiori istituti di credito pubblici», formalmente impedirebbe alla Commissione di inchiesta di indagare sugli istituti di credito operanti attualmente nel Mezzogiorno, ormai privatizzati. Occorrerebbe quindi sopprimere la parola «pubblici». Per quanto riguarda il secondo emendamento invece, a suo giudizio, appare opportuno specificare che il rilancio del settore bancario del Mezzogiorno debba avere l'obiettivo di rendere tale comparto trasparente, efficiente e competitivo.

Il senatore D'ALÌ illustra congiuntamente gli emendamenti 2.2 e 2.3, ritenendo opportuno ampliare lo spettro di indagine della Commissione di inchiesta al fine di analizzare sia le operazioni di cessioni e privatizzazione di singole aziende o di gruppi creditizi pubblici, sia la validità delle soluzioni e degli strumenti operativi adottati per risanare le grandi banche pubbliche.

Il relatore BONAVITA condivide la proposta di estendere l'inchiesta ai maggiori istituti di credito del Mezzogiorno, sopprimendo il riferimento alla proprietà pubblica. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento 2.1.

Interviene quindi il senatore D'ALÌ, il quale ritiene che l'eliminazione del riferimento della proprietà pubblica amplia, in qualche misura, il raggio dell'inchiesta parlamentare.

A giudizio del senatore PEDRIZZI potrebbe conservarsi lo spirito della proposta di istituire la Commissione di inchiesta, prevedendo che essa debba accertare i motivi di crisi dei maggiori istituti di credito «già pubblici».

Il senatore CASTELLANI ribadisce le motivazioni della propria proposta emendativa, ritenendo essenziale non limitare il campo di indagine agli istituti pubblici, attesto che attualmente nel Mezzogiorno operano banche privatizzate.

Su proposta del Presidente ANGIUS, l'emendamento 2.1 viene momentaneamente accantonato.

Il senatore BONAVITA esprime poi parere contrario sugli emendamenti 2.2 e 2.3, ritenendo che già il testo del comma 2 dell'articolo 2 possa rispondere all'esigenza di verificare la validità degli strumenti adottati per risanare il Banco di Napoli. Tenendo, però, conto di quanto emerso nel corso dei lavori del Comitato ristretto propone al senatore D'Alì di riformulare l'emendamento 2.3, inserendo al comma 2 un riferimento alla valutazione dell'efficienza e della validità degli strumenti operativi adottati dal Parlamento.

Il senatore D'ALÌ si dichiara d'accordo a riformulare l'emendamento così come proposto dal Relatore.

Accogliendo l'invito del relatore BONAVITA, il senatore CASTELLANI ritira l'emendamento 2.4.

Si riprende l'esame dell'emendamento 2.1, precedentemente accantonato.

A giudizio del senatore MONTAGNA, la proposta del senatore Castellani di eliminare ogni riferimento alla proprietà pubblica degli istituti di credito ripropone la questione circa il campo di indagine della Commissione di inchiesta: la dizione «pubblici» rinvia all'obiettivo di verificare le modalità di utilizzo delle ingenti risorse pubbliche messe in campo per risanare le grandi banche pubbliche del Mezzogiorno; diversamente la Commissione di inchiesta dovrebbe orientarsi ad analizzare i fattori che hanno determinato la crisi del sistema del credito del Mezzogiorno, in generale.

Il senatore D'ALÌ ricorda che in sede di Comitato ristretto l'accordo raggiunto prevedeva una sostanziale focalizzazione dell'indagine sulla vicende del Banco di Napoli e che le proprie proposte emendative vertono essenzialmente su una specificazione della indagine relativamente al funzionamento della cosiddetta «società veicolo» istituita per risanare il Banco di Napoli. D'altro canto, i due emendamenti raccolgono istanze emerse nel corso dei lavori del Comitato ristretto e partono dall'analisi di avvenimenti ed accadimenti verificatisi dopo la costituzione delle bad bank. A suo giudizio, quindi, non occorrerebbe riaprire i termini del dibattito, anche se non si dichiara contrario ad un supplemento di approfondimento per non disperdere il consenso raccolto sul testo del Comitato ristretto.

Su invito del Presidente ANGIUS, il relatore BONAVITA si dichiara d'accordo a rinviare l'esame degli emendamenti riferiti al testo unificato.

Il senatore ROSSI esprime contrarietà sulla proposta di rinvio.

Non facendosi ulteriori osservazioni, e prendendo atto dell'orientamento maggioritario della Commissione, il Presidente ANGIUS rinvia il seguito dell'esame dei documenti in titolo.

SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA DI DOMANI

Il Presidente ANGIUS avverte che la seduta antimeridiana, già convocata per domani, mercoledì 17 marzo, alle ore 8.30, non avrà più luogo. Restano, invece, confermate le restanti sedute della Commissione, già convocate.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO DELLE SEDUTE DELLA SETTIMANA
(A007 000, C06a, 0051o)

Il Presidente ANGIUS comunica che l'ordine del giorno delle restanti sedute, già convocate per la corrente settimana, è integrato con l'esame, in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 139-bis del Regolamento, con la proposta di nomina del Presidente del Fondo di rotazione per le iniziative economiche nel territorio di Trieste e nella provincia di Gorizia.

La seduta termina alle ore 16,10.

TESTO UNIFICATO PREDISPOSTO DAL COMITATO RISTRETTO PER I DOCUMENTI XXII NN. 23, 25, 26, 27, 28, 36 E PER IL DISEGNO DI LEGGE N. 1250

Art. 1.

1. È istituita, a norma dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema del credito nel Mezzogiorno.

Art. 2.

1. La Commissione dovrà accertare i motivi della crisi dei maggiori Istituti di credito pubblici del Mezzogiorno, con specifico e prioritario riferimento al gruppo facente capo al Banco di Napoli, ed in particolare:

a) le cause della entità delle sofferenze bancarie accumulatesi e le difficoltà di erogazione del credito nelle aree economicamente deboli, nonchè dell'applicazione differenziale dei tassi tra Nord e Sud;
b) lo stato di efficienza del sistema complessivo dei controlli bancari sulle vicende dei maggiori Istituti di credito del Mezzogiorno da parte degli organi di vigilanza interni ed esterni;
c) l'esistenza di eventuali rapporti impropri tra attività delle banche e settori della politica o della delinquenza organizzata o di gruppi segreti di pressione.

2. La Commissione presenta all'Assemblea, contestualmente alla relazione di cui all'articolo 3, una relazione che indichi le possibili modifiche legislative e regolamentari per il risanamento del settore al fine di renderlo competitivo.

Art. 3.

1. La Commissione dovrà concludere i propri lavori entro dodici mesi dal suo insediamento, presentando al Presidente del Senato della Repubblica una relazione sui risultati delle indagini e degli esami svolti.

Art. 4.

1. La Commissione è composta da venti senatori nominati dal Presidente del Senato della Repubblica in proporzione al numero dei componenti dei Gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun Gruppo parlamentare.
2. Il Presidente della Commissione è nominato dal Presidente del Senato della Repubblica, al di fuori dei predetti componenti della Commissione.
3. La Commissione elegge nel suo seno due Vice Presidenti e due Segretari.

Art. 5.

1. Prima dell'inizio dei lavori, la Commissione approva, a maggioranza assoluta dei propri componenti, il regolamento interno, comprese le nonne per le audizioni e le testimonianze. Ciascun componente può proporre la modifica del regolamento.

Art. 6.

1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'Autorità giudiziaria. Stabilisce di quali atti e documenti non si dovrà fare menzione nella relazione in ordine alle esigenze istruttorie attinenti ad altre inchieste in corso.

Art. 7.

1. Le sedute della Commissione sono, di norma, pubbliche, anche a mezzo di trasmissione a circuito chiuso. La Commissione può decidere, di escludere tale forma di pubblicità.
2. I componenti la Commissione parlamentare d'inchiesta, i funzionari e il personale di qualsiasi ordine e grado addetti alla Commissione stessa ed ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta. oppure ne viene a conoscenza per ragioni di ufficio o di servizio, sono obbligati al segreto per tutto quanto riguarda le deposizioni, le notizie, gli atti e i documenti acquisiti nelle sedute da cui sia stato escluso il pubblico, ovvero di cui la Commissione medesima abbia vietato la divulgazione.
3. Salvo che il fatto costituisca un più grave delitto, la violazione del segreto è punita a norma dell'articolo 326 del codice penale.
4. Il Presidente della Commissione riferisce al Presidente del Senato della Repubblica circa l'eventuale violazione del segreto, per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 67 del Regolamento del Senato.

Art. 8.

1. La Commissione può avvalersi dell'opera di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, nonchè di qualsiasi altro pubblico dipendente, di consulenti e di esperti di sua scelta.

Art. 9.

1. Le spese per il funzionamento della Commissione sono poste a carico del bilancio interno del Senato della Repubblica.


EMENDAMENTI AL TESTO UNIFICATO
PER I DOCUMENTI XXII N. 23, 25, 26, 27, 28, 36 E PER IL DISEGNO DI LEGGE N. 1250 E CONNESSI

Art. 2.

Al comma 1, sopprimere la parola: «pubblici» e sostituire le lettere b) e c) con le seguenti:

«b) il grado di efficienza dei controlli da parte degli organi di vigilanza interni ed esterni sull'attività degli istituti di credito;
c) l'esistenza di eventuali rapporti occulti o comunque di natura illecita tra singole banche, settori della politica, gruppi di pressione e criminalità organizzata».
2.1
Castellani

Al comma 1, dopo la lettera c), aggiungere la seguente:

«c-bis. Verifica della regolarità delle operazioni di cessione e privatizzazione di singole aziende del settore pubblico o di alcuni gruppi creditizi pubblici del Mezzogiorno di Italia, anche in ordine al rispetto del principio di tutela dei piccoli investitori e risparmiatori».
2.2
D'Alì, Ventucci, Costa, Lauro

Al comma 1, dopo la lettera c), aggiungere la seguente:

«c-bis. Verifica dell'efficienza e validità, anche dal punto di vista dell'impatto socio-economico, delle soluzioni e dei relativi strumenti operativi adottati dal Parlamento per agevolare il risanamento di alcuni gruppi e istituti creditizi di proprietà pubblica al momento della costituzione della Commissione d'inchiesta».
2.3
D'Alì, Ventucci, Costa

Sostituire il comma 2, con il seguente:

«2. La Commissione, congiuntamente alla relazione di cui all'articolo 3, presenta proposte di modifiche legislative e regolamentari per il risanamento ed il rilancio del settore bancario nel Mezzogiorno, al fine di renderlo trasparente, efficiente e competitivo».
2.4
Castellani