IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante privatizzazione dell'ente "Il Vittoriale degli Italiani" (n. 59) (Parere ai sensi dell'articolo 2, commi 634 e 635, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Esame e rinvio) Il PRESIDENTE, in qualità di relatore, illustra lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in titolo, recante la trasformazione della Fondazione "Il Vittoriale degli Italiani" da ente pubblico non economico in fondazione di diritto privato, ai sensi dell'articolo 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, come modificato dall'articolo 26 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Fa presente che gli organi statutari della Fondazione si sono già espressi a favore della sua trasformazione in soggetto di diritto privato, ritenendo che tale forma sia la più idonea ad assicurare la massima espressione delle potenzialità dell'ente e a garantire rapidità ed elasticità nell'adozione delle scelte legate all'attività culturale, editoriale e turistica. Il presidente dell'ente, professor Giordano Bruno Guerri, ha avuto modo di ribadire alla Commissione tale indicazione nel corso dell'audizione informale, svoltasi nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 29 gennaio 2009. In particolare ha sottolineato l'eccessiva pletoricità dell'attuale consiglio di amministrazione, che rende difficile assumere qualsiasi decisione, e ha precisato che la fondazione è autosufficiente sul piano delle risorse economiche e presenta bilanci in attivo. Sulla base degli elementi contenuti nella relazione illustrativa trasmessa dal Governo a corredo dello schema di decreto, considerati il parere favorevole espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato in data 10 novembre 2008 e l'avviso espresso dalle organizzazioni sindacali, valutato attentamente il contenuto dell'atto, propone di esprimere parere favorevole corredato da alcune osservazioni di carattere eminentemente formale.
Si apre la discussione generale.
Il senatore GALPERTI, come parlamentare eletto nella circoscrizione Lombardia, si dichiara contrario alla privatizzazione de "Il Vittoriale degli Italiani", rilevando come l'attuale assetto appaia più confacente a soddisfare le esigenze di tutela e promozione di un patrimonio che appartiene all'intera collettività. Ritiene piuttosto che sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento delle istituzioni locali, anziché dei privati, nella gestione dell'ente.
Il senatore PERDUCA si associa alle considerazioni del senatore Galperti, rilevando come il Governo intervenga su uno dei pochi enti pubblici che funziona e presenta bilanci in attivo, sottraendo alla proprietà pubblica un complesso monumentale e un patrimonio culturale che lo stesso D'Annunzio intese lasciare, con un esplicito e formale atto di donazione, all'Italia.
Il senatore D'AMBROSIO condivide le osservazioni svolte nei due interventi precedenti e sottolinea il rischio che, a seguito della privatizzazione dell'ente, il patrimonio culturale dell'ente sia oggetto di speculazioni o di iniziative improprie.
Il senatore GARAVAGLIA condivide invece la scelta operata dal Governo che rappresenta un buon esempio anche per futuri interventi volti a perseguire finalità di riduzione delle spese di funzionamento delle amministrazioni pubbliche e di miglioramento dell'efficienza e della qualità dei servizi.
La senatrice LEDDI, in via preliminare, ritiene utile sgombrare il campo da alcuni equivoci, probabilmente indotti dallo stesso titolo dello schema di decreto che fa riferimento alla "privatizzazione dell'ente". In realtà si tratta della trasformazione dell'ente pubblico "Il Vittoriale degli Italiani" in fondazione di diritto privato, vigilata dal Ministero per i beni e le attività culturali. Ricorda che in Piemonte, per complessi di grande rilevanza, quali Venaria Reale e il Museo egizio, si è percorsa una strada analoga a quella individuata nel provvedimento in esame, prevedendo la trasformazione di tali complessi in soggetti di diritto privato, ma garantendo al contempo una significativa presenza di rappresentanti delle istituzioni locali negli organi di amministrazione e di controllo. Si dichiara pertanto non pregiudizialmente contraria al ricorso a strumenti di diritto privato nella protezione dei beni culturali, purché siano previste opportune garanzie.
Il deputato LOVELLI condivide le osservazioni della senatrice Leddi, ritenendo che la scelta operata dal Governo consenta di individuare una modalità gestionale più efficiente, garantendo parimenti le finalità pubbliche connaturate alla natura stessa dell'ente. Al fine di venire incontro alle preoccupazioni manifestate da alcuni commissari, invita il Presidente ad integrare le osservazioni a corredo del parere favorevole, evidenziando l'esigenza che negli organi della fondazione sia assicurata adeguata rappresentanza agli enti territoriali e che sia compiutamente preservato e tutelato il patrimonio dell'ente. Se il Presidente accogliesse tale proposta di integrazione il suo gruppo sarebbe disponibile a votare in senso favorevole.
Intervenendo in sede di replica, il PRESIDENTE fa presente al senatore Galperti che il nuovo statuto della fondazione sarà approvato dall'attuale consiglio di amministrazione dell'ente, nel quale risultano ben rappresentate tutte le realtà territoriali alle quali faceva riferimento nel suo intervento. Sottolinea poi come la trasformazione in fondazione di diritto privato non implichi il venire meno dei controlli da parte dello Stato, come emerge dalle disposizioni dello schema di decreto che fissano alcuni indirizzi in merito alla composizione degli organi di amministrazione e di controllo dell'ente e che prescrivono una specifica autorizzazione del Ministro per i beni e le attività culturali relativamente agli atti di alienazione o di trasferimento di diritti sui beni di proprietà della Fondazione.
Al fine di tener conto delle preoccupazioni emerse nel corso della discussione, si dichiara comunque disponibile ad integrare le osservazioni poste a corredo del parere favorevole, invitando il Governo a valutare l'opportunità di garantire una adeguata rappresentanza degli enti locali negli organi di gestione e di controllo della fondazione, nonché di assicurare la massima tutela al suo patrimonio, al fine di sottrarlo a qualsiasi intervento o iniziativa contraria agli interessi pubblici perseguiti dalla fondazione stessa, che è chiamata a custodire un complesso di opere di straordinario interesse culturale. Sottopone pertanto alla Commissione uno schema di parere, contenente anche le osservazioni appena illustrate, il cui testo è pubblicato in allegato.
Rinvia quindi il seguito dell'esame dell'atto in titolo ad altra seduta. INTEGRAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA Elezione di un Vice Presidente