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COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE

Mercoledì 9 febbraio 2011
76a seduta
Presidenza del Presidente
Interviene il Ministro per il Turismo Michela Vittoria Brambilla

La seduta inizia alle ore 15.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante "Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo, nonché attuazione della direttiva 2008/122/CE, relativa ai contratti di multiproprietà, ai contratti relativi ai prodotti per le vacanze di lungo termine, ai contratti di rivendita e di scambio” (limitatamente alle parti di competenza) (n. 327)
(Parere ai sensi dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. Esame e rinvio)

Il PRESIDENTE ringrazia il Ministro per la sua presenza e ricorda la natura composita dello schema di decreto legislativo in titolo, in parte attuativo della delega alla codificazione di cui all'articolo 14 della legge n. 246 del 2005, in parte attuativo di una direttiva comunitaria e segnala che l'atto è stato assegnato alla Commissione parlamentare per la semplificazione, per il parere al Governo, per la parte relativa al codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo.

Il ministro Michela Vittoria BRAMBILLA sottolinea il rilievo del provvedimento in titolo, che costituisce un intervento particolarmente qualificante per l'azione di Governo in materia di turismo, da tempo atteso dall'intero comparto; ringrazia sin d'ora i relatori e la Commissione per le osservazioni che dovessero emergere nel corso del dibattito. Il codice intende ricondurre a sistema una normativa molto complessa e fortemente frammentata, connotata da diversi livelli di competenza a seguito della riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione. L'articolato, tenendo conto della giurisprudenza costituzionale, opera non un mero riordino, ma una riforma del settore - nel rispetto dei principi e criteri di delega - perseguendo obiettivi di maggiore tutela del turista, di un più incisivo sostegno alle imprese e di una generale riqualificazione di questo settore così determinante per il sistema Italia. Si sofferma quindi a illustrare alcune delle innovazioni previste, tra le quali segnala la disciplina del danno da vacanza rovinata, mutuato dall'esperienza tedesca e il cui riconoscimento è stato finora rimesso a oscillanti pronunce giurisprudenziali, nonché l'istituzione del Comitato permanente di promozione del turismo in Italia, entrambe oggetto di apprezzamento da parte del Consiglio di Stato. Ricorda, infatti, che sono stati acquisiti i prescritti pareri: a tale riguardo, informa che le Regioni si sono espresse favorevolmente in merito alle semplificazioni normative, mentre hanno eccepito presunte violazioni dei criteri di riparto delle competenze tra Stato e Regioni, un profilo smentito peraltro dal parere del Consiglio di Stato, che ha riconosciuto l'armonia del testo del Governo con la Carta costituzionale. L'ANCI, l'UPI e l'UNCEM si sono invece espressi favorevolmente. Sono state svolte inoltre audizioni con i principali soggetti del comparto.
Dopo aver ricordato le abrogazioni disposte dall'articolo 3 dello schema di decreto legislativo, conclude segnalando le misure di semplificazione amministrativa introdotte dal codice e quelle concernenti l'attività di agenzie di viaggio on line.

Il PRESIDENTE ringrazia il Ministro e auspica un sollecito esame dell'atto del Governo, che interviene in un settore strategico per il Paese, senza peraltro precludere i necessari approfondimenti, anche mediante l'eventuale svolgimento di audizioni, se ritenute necessarie.

L'onorevole Paola DE MICHELI (PD), relatrice, richiama quanto già ricordato dal Presidente circa la natura composita del provvedimento in titolo e l'ambito di competenza della Commissione parlamentare per la semplificazione.
Dopo aver ripercorso le principali caratteristiche che connotano gli interventi di codificazione come precisate dalle pronunce del Consiglio di Stato, si sofferma sulle finalità perseguite: il codice del turismo in esame è volto, secondo quanto riferito dalla stessa relazione illustrativa del Governo, ad aggiornare il quadro normativo all'evoluzione registrata nella materia del turismo, anche alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione e della recente giurisprudenza costituzionale, assicurandone la coerenza giuridica, logica e sistematica; parallelamente, intende adeguare e armonizzare la legislazione alla disciplina internazionale e dell'Unione europea.
Viene riordinato l'attuale assetto pubblico dell'organizzazione turistica, in linea con le normative europee, implementando i profili di tutela dei diritti e degli interessi di consumatori e utenti dei servizi turistici e degli operatori del settore. La nuova normativa è ispirata al principio della semplificazione amministrativa: recepisce la recente disciplina della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP), al fine di semplificare gli adempimenti amministrativi delle imprese turistiche ed evitare distorsioni della concorrenza connesse alla diversità delle discipline regionali in materia.
Riferisce quindi sui principali contenuti dell'Allegato 1, recante appunto il codice del turismo, e sulle abrogazioni previste dall'articolo 3 dello schema in titolo.
Ricorda, come già anticipato dal Ministro, che in occasione dell'esame dell'atto in sede di Conferenza unificata le Regioni si sono espresse favorevolmente in merito alle semplificazioni normative, ma hanno eccepito profili di illegittimità costituzionale sia per eccesso di delega, sia per violazione dei criteri di riparto delle competenze tra Stato e Regioni. L'ANCI, l'UPI e l'UNCEM si sono invece espressi favorevolmente. Alle obiezioni avanzate dalle Regioni ha risposto il Consiglio di Stato, che nel suo parere conclude per la congruità dello schema rispetto alle disposizioni di delega, effettuando anche un’ampia ricostruzione della giurisprudenza costituzionale in materia di riparto delle competenze legislative relative al settore del turismo. Superate tali obiezioni, il Consiglio di Stato ha formulato un parere favorevole con talune osservazioni e condizioni, con particolare riguardo (per quanto attiene al profilo del coordinamento con la legislazione vigente) agli articoli 2, 19 e 24.
Conclude riservandosi di richiamare tali rilievi nella proposta di parere che formulerà, insieme all'altro relatore, il senatore Casoli; la proposta terrà conto anche delle altre eventuali osservazioni che dovessero emergere nel corso del dibattito. Propone, anche a nome dell'altro relatore, senatore Casoli, di svolgere alcune audizioni, che potranno coinvolgere rappresentanti delle associazioni dei consumatori, degli operatori del settore, degli enti territoriali.

Il PRESIDENTE avverte quindi che la Commissione potrà essere convocata, a partire dalle sedute convocate la settimana successiva per svolgere le audizioni ora proposte dai relatori, eventualmente successivamente integrate, in relazione all'esame dell'atto del Governo n. 327.

La Commissione prende atto.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

MATERIA DI COMPETENZA

Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 50, comma 1, del Regolamento del Senato, della proposta di relazione sullo stato di attuazione del procedimento per l’abrogazione generalizzata di norme di cui all’articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. (Seguito e conclusione dell'esame. Approvazione della Relazione: Doc. XVI-bis, n. 4)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 2 febbraio.

Il presidente PASTORE (PdL), relatore, ricorda i recenti episodi, riportati dagli organi di stampa, di paventata abrogazione di alcuni provvedimenti: si riferisce, in particolare, ai regi decreti concernenti la competenza in materia di gestione del Canal Grande a Venezia e a quello con il quale si dichiara che le province venete e di Mantova fanno parte integrante del regno d'Italia. In entrambi i casi, la temuta abrogazione non avrebbe avuto luogo o non avrebbe prodotto effetti, in quanto i decreti regi che disciplinano la prima questione sono l'uno un Testo Unico, per ciò stesso sottratto alla "ghigliottina", l'altro di natura probabilmente non normativa, mentre il regio decreto che sancisce l'annessione al Regno d'Italia è comunque superato dalla successiva normativa, non ultima,dalla stessa Carta costituzionale.
Dà infine conto di un'ulteriore rettifica al decreto legislativo «taglia leggi», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 2 febbraio, che eccettua un altro provvedimento dall'elenco delle abrogazioni espresse; annuncia di avere integrato la relazione con il richiamo anche a tale atto.

L'onorevole LOVELLI (PD) ritiene che la proposta di relazione debba essere integrata con un richiamo, nel capitolo finale - in cui sono evidenziate le problematiche emerse all'indomani dell'entrata in vigore dei provvedimenti adottati a dicembre 2010 nell'ambito del procedimento «taglia leggi» - all'orientamento, formulato dalle Camere in occasione della conversione in legge del decreto legge n. 200 del 2008 e accolto dal Governo, con il quale si è affermata la necessità di utilizzare per il futuro strumenti volti al riordino legislativo non aventi carattere di urgenza, affinché essi possano essere elaborati sulla base di indirizzi e criteri predefiniti dal Parlamento e secondo procedure che assicurino il pieno coinvolgimento di quest’ultimo. Chiede pertanto al Presidente relatore di integrare in tal senso la sua proposta di Relazione.

Il presidente PASTORE (PdL), relatore, accogliendo tale invito, integra la proposta di Relazione.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il PRESIDENTE dichiara conclusa la discussione generale.

L'onorevole LOVELLI (PD), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, sottolinea come la relazione che la Commissione si appresta ad approvare rappresenti un momento fondamentale per valutare la piena corrispondenza del procedimento di abrogazione generalizzata di norme agli intendimenti del legislatore delegante e per considerare se gli interventi nel frattempo realizzati, in particolare attraverso la decretazione d'urgenza, abbiano conseguito efficacemente gli obiettivi di semplificazione normativa che, a partire dai primi anni Novanta, sono stati perseguiti da diversi Governi, espressione di entrambi gli schieramenti. Nel rammentare che la cosiddetta "relazione Paijno" del dicembre 2007 rappresenta, da questo punto di vista, la base ricognitiva preliminare e il passaggio di testimone tra l'ultimo governo Prodi e l'attuale governo Berlusconi, egli riterrebbe errato affrontare questo tema in uno spirito di contrapposizione fra le forze politiche. Senza quindi dimenticare le occasioni di polemica politica anche aspra che hanno caratterizzato l'esame parlamentare di provvedimenti rilevanti - come i decreti legge n. 112 e 200 del 2008 - la Relazione proposta dal Presidente porta all'attenzione delle Camere la complessità del lavoro svolto dalla Commissione, di cui va dato atto al Presidente e agli Uffici che hanno svolto un lavoro notevole per complessità e completezza, nonché dalle singole Amministrazioni coinvolte, come si evince dagli allegati alla Relazione medesima.
La Relazione consente, in particolare, di evidenziare i risultati ottenuti nella riduzione dello stock normativo, segnalandone però anche gli aspetti critici: si riferisce soprattutto al fatto che, se da un lato i risultati positivi sono stati enfatizzati dal Governo in un modo che egli peraltro giudica propagandistico, dall'altro l'impatto della semplificazione, utile per gli operatori del diritto, è stato relativo per i cittadini e per le imprese, come testimoniano gli ulteriori provvedimenti adottati in data odierna dal Consiglio dei ministri. Non sono mancate, poi, conseguenze negative e a suo giudizio preoccupanti per la soppressione di norme avvenuta in modo superficiale e affrettato. La Commissione ha affrontato tale questione con riferimento alla legislazione sia sulla cooperazione, sia sulle frodi alimentari, mentre sono emersi altri casi, come quelli più recenti ora richiamati dal Presidente, nonché, in precedenza, quelli legati alla sopravvivenza di alcuni comuni, come Campione d'Italia e quello concernente l'abrogazione del decreto legislativo n. 43 del 1948 sul divieto delle associazioni di carattere militare.
Di tutto ciò la Relazione dà conto in modo puntuale, consentendo un'analisi esaustiva dell'attuazione del procedimento di cui all'articolo 14 della legge n. 246 e mettendo in luce le esigenze di adeguare la disciplina del procedimento nel suo complesso con proposte che sono ben delineate nella sua parte conclusiva. Rammenta, infine, la necessità di svolgere anche una riflessione sulle difficoltà riscontrate dalla Commissione nel concludere con una votazione l'esame di alcuni degli atti assegnati.
In conclusione, nel preannunciare il voto favorevole del suo Gruppo sulla proposta di Relazione e ringraziando ancora il Presidente relatore e gli Uffici per l'impegno profuso, auspica che dall'analisi compiuta possano emergere indirizzi volti a introdurre le correzioni necessarie a conferire maggiore coerenza e a rafforzare il procedimento di semplificazione normativa, che costituisce ormai un irrinunciabile strumento dell'attività legislativa.

Anche l'onorevole TORRISI (PdL) interviene per dichiarare il voto favorevole del suo Gruppo sulla proposta di Relazione, che opera un'approfondita ricognizione dello stato di attuazione del procedimento «taglia leggi», unendosi all'onorevole Lovelli nell'esprimere un convinto apprezzamento nei confronti del relatore presidente Pastore e degli Uffici. La Relazione consente di valutare appieno il ruolo determinante del procedimento delineato dall'articolo 14 della legge n. 246 nell'opera di ricognizione della legislazione vigente e di successiva riduzione dello stock normativo, e la funzione propulsiva che ha svolto nei confronti delle Amministrazioni coinvolte.
Ritiene che ora l'opera di semplificazione debba non solo essere perfezionata, ma soprattutto rivolta a realizzare un sistematico riassetto della legislazione successiva al 1970; in tale ambito, il riordino potrà riguardare anche disposizioni legislative riconducibili ai settori esclusi, come ad esempio quelle in materia previdenziale e assistenziale, quelle tributarie e di bilancio, le disposizioni che costituiscono adempimenti imposti dalla normativa comunitaria e quelle occorrenti per la ratifica e l’esecuzione di trattati internazionali.
La vera sfida in materia di semplificazione normativa, dopo l'imponente opera di ricognizione e la significativa e consistente riduzione dello stock normativo, risiede a suo avviso in una progressiva codificazione della legislazione vigente, che coinvolga anche le connesse fonti regolamentari. Un ulteriore obiettivo, estremamente ambizioso, prevede un sempre maggiore coinvolgimento delle Regioni nelle politiche di better regulation intraprese e che non possono essere efficacemente portate a termine senza una sinergia con il legislatore regionale. Nel pieno rispetto dell'autonomia delle Regioni, sarebbe opportuno individuare linee guida, in raccordo con le stesse autonomie territoriali, in merito alla quantità e alla qualità dell'attività legislativa: egli ritiene infatti che una legislazione coerente e facilmente conoscibile anche a livello regionale rappresenti un livello essenziale che deve essere garantito ai cittadini su tutto il territorio nazionale. Nell'auspicare sul tema un confronto nelle sedi più opportune al fine di individuare una soluzione condivisa, conclude ribadendo il voto favorevole del suo Gruppo.

Ha quindi la parola il senatore MAZZATORTA (LNP), il quale dichiara il voto favorevole del suo Gruppo, unendosi al plauso per il lavoro svolto dal Presidente e dagli Uffici espresso negli interventi che lo hanno preceduto e rivolgendo un convinto apprezzamento per l'impegno e risultati conseguiti dal Ministro per la semplificazione normativa con i provvedimenti attuativi della procedura "taglia leggi".

Accertata la presenza del numero legale, il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di Relazione in titolo, come integrata, che viene approvata all'unanimità.

La seduta termina alle ore 15,50.