SENATO DELLA REPUBBLICA - CAMERA DEI DEPUTATI
1
COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE

Mercoledì 7 ottobre 2009

31a seduta

Presidenza del Presidente
Andrea PASTORE


La seduta inizia alle ore 14,05.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente PASTORE informa che nelle sedute che saranno convocate la prossima settimana si svolgeranno le audizioni dei referenti sul procedimento cosiddetto "taglia-leggi" per ciascuna amministrazione centrale - nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla semplificazione normativa e amministrativa, come convenuto in sede di Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari - al fine di acquisire elementi di informazione e di valutazione con particolare riferimento alla redazione dello schema di decreto legislativo recante "Disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970 di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore" (atto del Governo n. 118), attualmente all'esame della Commissione.
Comunica inoltre che nelle sedute che saranno convocate la prossima settimana sarà avviato l'esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica recante "Regolamento di riordino dell'Opera nazionale dei figli degli aviatori (ONFA)" (atto del Governo n. 128).

La Commissione prende atto.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante: "Riorganizzazione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA)" (n.114)
(Parere ai sensi dell'articolo 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69, dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59 nonché dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 23 settembre.

Si apre la discussione generale.

Il senatore CECCANTI (PD) interviene censurando il cambiamento di denominazione del CNIPA che non ha, a suo avviso, alcuna reale motivazione, come peraltro segnalato dal Consiglio di Stato nel parere reso lo scorso giugno; rammenta inoltre come non sia previsto alcun cambiamento di denominazione né per il Formez né per la Scuola superiore della pubblica amministrazione. Giudica inoltre negativamente la riduzione dell'autonomia tecnico-operativa dell'ente, nonché la mancata acquisizione del parere della Conferenza Stato-Regioni sul provvedimento in esame, malgrado i rilevanti profili di interesse per gli enti territoriali e nonostante il Governo avesse preannunciato l'intendimento di chiederlo, come risulta dal comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio dei ministri al termine della riunione del 24 luglio scorso. Osserva poi come alla sostituzione del Collegio con il Comitato direttivo, avente minori competenze, si accompagni la modifica dei requisiti richiesti per il Presidente e in particolare quelli relativi alla "indiscussa moralità", nonché in generale la riduzione delle ipotesi di incompatibilità: egli ritiene preferibile invece la conferma della legislazione vigente, che sottolinea l'importanza delle funzioni attribuite. Quanto alla riduzione delle posizioni dirigenziali, la complessità delle funzioni del CNIPA dovrebbe suggerire la previsione di una posizione di direzione generale per ciascuna delle sei aree individuate dallo schema di decreto in esame, paventando altrimenti la perdita dei migliori dirigenti, già in parte verificatasi. Censura inoltre la riduzione del personale in posizione di comando e comunque a contratto a tempo determinato, considerata una degli elementi di risparmio: tale riduzione non tiene in alcuna considerazione le specifiche competenze maturate negli anni di servizio già prestato, che non vengono valutate neppure in termini di formazione professionale. Sottolinea come peraltro non si realizzi l'asserita riduzione di personale, bensì la sostituzione di trenta unità in posizione di comando - cui è connesso un costo comunque ridotto - con altre unità, con una soluzione che lo stesso Consiglio di Stato considera immotivata. Infine giudica negativamente l'assenza di disposizioni transitorie che assicurino la continuità nelle funzioni in attesa della costituzione dei nuovi organi.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante: "Regolamento di riordino delle Casse militari" (n. 122)
(Parere ai sensi dell'articolo 2, commi 634 e 635, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 e dell'articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Esame e rinvio)

Il PRESIDENTE comunica di aver designato il senatore Mazzatorta come relatore, in sostituzione del senatore Garavaglia, e gli dà la parola.

Il senatore MAZZATORTA (LNP), relatore, illustra lo schema di regolamento in titolo, adottato ai sensi dell'articolo 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008): quest'ultimo - nel perseguire obiettivi di stabilità e crescita, di riduzione del complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche e di miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi - ha previsto l’adozione di regolamenti di delegificazione con i quali provvedere al riordino, alla trasformazione o soppressione e messa in liquidazione di enti ed organismi pubblici statali, nonché di strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa; l’articolo 26, comma 1, secondo periodo del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, ha poi confermato la soppressione di tutti gli enti pubblici non economici per i quali, a tale scadenza, non siano stati emanati i regolamenti di riordino previsti dal citato comma 634.
Il regolamento in esame provvede al riordino delle sei Casse militari facenti capo al Ministero della difesa, preposte alla gestione di forme obbligatorie di previdenza complementare, con onere contributivo gravante esclusivamente sul personale militare ad esse iscritto, accorpandole in un unico organismo previdenziale denominato Cassa di previdenza delle Forze Armate, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico ed istituito presso il Ministero della difesa.
Il risparmio complessivo derivante dal provvedimento viene indicato nella relazione tecnico-finanziaria in circa 500.000 euro; si tratta peraltro, come segnala la stessa relazione, di un valore relativo dal punto di vista finanziario, in quanto i costi per le retribuzioni delle unità di personale recuperate permarranno, comunque, in capo alle rispettive amministrazioni, poiché tali unità saranno reimpiegate in altri settori con un incremento della relativa produttività.
Passa quindi a illustrare le disposizioni del provvedimento in titolo, soffermandosi, in particolare sugli aspetti di coordinamento delle norme dello schema in titolo con la legislazione vigente: come segnalato nella relazione per l’analisi tecnico-normativa, il provvedimento produce infatti effetti abrogativi impliciti, in quanto incide sulle numerose disposizioni, puntualmente indicate nella medesima relazione, che regolano la materia. Segnala come la relazione dia ampia giustificazione della mancata abrogazione espressa delle disposizioni ormai superate, motivandola “in quanto l’eccessiva frammentazione, la vetustà e la complessità della vigente normativa, non consentono un’agevole delimitazione testuale delle numerose e variamente distribuite partizioni normative che vengono superate dalle innovazioni introdotte dal regolamento”, e rinviando al più complessivo riordino delle disposizioni di propria competenza cui sta provvedendo il Ministero della difesa. Dopo aver ricordato i rilievi formulati dal Consiglio di Stato sullo schema in esame, alcuni dei quali recepiti dal Governo, conclude riservandosi di formulare una proposta di parere.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta inizia alle ore 14,45.