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COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE

Martedì 23 settembre 2009

28a seduta

Presidenza del Presidente
Andrea PASTORE


Interviene il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, professor Renato Brunetta.

La seduta inizia alle ore 14.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE riferisce l'esito della riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari che si è svolta mercoledì 16 settembre: in quella sede si è convenuto di svolgere alcune audizioni informali sugli schemi di decreto legislativo di riorganizzazione della Scuola superiore della pubblica amministrazione (SSPA) (AG 113) e del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA) (AG 114), programmate per domani, giovedì 24 alle ore 14; si è altresì convenuto di svolgere audizioni informali anche sullo schema, nel frattempo assegnato, di riorganizzazione del Centro di formazione studi - FORMEZ (AG 117), che potranno aver luogo la settimana prossima. Eventuali ulteriori audizioni informali o diverse modalità di acquisizione di elementi informativi sui medesimi schemi saranno decise dall'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, convocato domani alle ore 14.
Il Presidente comunica inoltre l'assegnazione alla Commissione, per il parere al Governo, dello schema di decreto legislativo recante "Disposizioni legislative statali anteriori al 1° gennaio 1970 di cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore", cd. "salva-leggi" (AG 118), il cui esame sarà avviato la prossima settimana.

La Commissione prende atto.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante: "Riorganizzazione della Scuola superiore della pubblica amministrazione (SSPA)" (n. 113)
(Parere ai sensi dell'articolo 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69, dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59 nonché dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. Esame e rinvio) Il relatore, sen. BOSCETTO, riferisce sullo schema di decreto legislativo n. 113, di riorganizzazione della Scuola superiore della pubblica amministrazione (SSPA), adottato in attuazione della delega conferita al Governo con l'articolo 24 della legge n. 69 del 2009; dopo essersi soffermato sui principi e criteri direttivi recati da quella disposizione, nonché su quelli - ivi richiamati - dell'articolo 11 della legge n. 59 del 1997, ricorda come durante l'iter di approvazione della legge delega siano stati accolti alcuni ordini del giorno volti a garantire la salvaguardia delle sedi decentrate della Scuola superiore; a tale riguardo segnala sin d'ora l'articolo 12 dello schema di decreto legislativo, che mantiene inalterata l'articolazione territoriale, pur prevedendo un apposito procedimento per la sua eventuale modificazione.
La finalità principale dell'intervento normativo è l'elevazione della Scuola superiore della pubblica amministrazione a un livello di particolare eccellenza: tale obiettivo emerge sin dalla definizione che lo schema di decreto legislativo ne dà, in termini di "istituzione di alta formazione e di ricerca", funzionale a garantire, mediante una migliore formazione dei dipendenti pubblici, un aumento della qualità dell'azione delle pubbliche amministrazioni. L'attività formativa della Scuola, che rimane indirizzata ai dipendenti pubblici, si connota per un maggiore profilo internazionale; nel definire le principali competenze della Scuola si prevede lo svolgimento di attività di formazione e aggiornamento legata ai processi di riforma e innovazione, diretta ai dipendenti delle amministrazioni centrali, e la formazione dei dirigenti delle amministrazioni pubbliche all'estero. Inoltre, alla formazione e all'aggiornamento di dipendenti di amministrazioni non statali e di soggetti gestori di servizi pubblici, si aggiunge ora anche quella di soggetti privati.
Dopo essersi soffermato sull'attività di ricerca e su quella di cooperazione internazionale, egli illustra i meccanismi per la definizione di convenzioni, nonché quelli per l'autofinanziamento della Scuola. Passa quindi agli organi della Scuola superiore: illustra la composizione e le funzioni del Comitato di programmazione, segnalando l'opportunità di chiarire se il "programma triennale della Scuola", sottoposto all'approvazione del Comitato stesso, coincida con il "piano strategico triennale", redatto dal Presidente, ai sensi dell'articolo 7 comma 3. Al Comitato di gestione, previsto in luogo del Comitato operativo attualmente esistente, è affidata la governance della Scuola: si tratta di una modifica di particolare rilievo, in merito alla quale tuttavia occorrerebbe a suo giudizio chiarire se il "programma annuale della Scuola" di cui all'articolo 6 comma 2, il "programma annuale delle attività didattiche e scientifiche" di cui all'articolo 7 comma 3 e il "programma di massima delle attività della Scuola per il successivo anno di esercizio" di cui all'articolo 16 comma 2, siano il medesimo documento ovvero documenti distinti. Si sofferma quindi sulla figura del Presidente, illustrandone le modalità di nomina e le competenze; queste ultime derivano non solo dal decreto in esame, ma - secondo quanto previsto dall'articolo 7, comma 3 - anche dal regolamento: a tale riguardo riterrebbe opportuno chiarire se il regolamento cui si fa riferimento sia quello di cui all'articolo 15. Riferisce sul Comitato scientifico e sul Dirigente amministrativo; illustra poi i criteri per il conferimento degli incarichi di docenza, richiama l'articolo 12 concernente l'articolazione territoriale, soffermandosi infine sulle norme che disciplinano i trattamenti economici e l'organizzazione della Scuola, caratterizzata da autonomia finanziaria e contabile per il proprio funzionamento e per lo svolgimento dei progetti formativi da essa gestiti. Segnala che il testo in esame comporta l'abrogazione pressoché integrale dell'attuale disciplina recata dal decreto legislativo n. 287 del 1999.
Conclude riservandosi di formulare una proposta di parere, nella quale troveranno espressione i rilievi ora preannunciati, le eventuali osservazioni che le Commissioni permanenti vorranno esprimere, nonché i rilievi che emergeranno dal dibattito, auspicando che su tale parere possa registrarsi l'unanimità.

Il PRESIDENTE ringrazia il relatore e ricorda che sullo schema in esame sono chiamate ad esprimersi, in sede consultiva, le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, che potranno farlo entro il 6 ottobre. Ringrazia quindi il ministro Brunetta di essere intervenuto ai lavori della Commissione

Il ministro BRUNETTA ringrazia a sua volta la Commissione, riservandosi di intervenire più compiutamente in una successiva seduta, comunque in tempo utile ai fini della formulazione del parere. Ricorda coma la ratio complessiva della delega conferita al Governo con l'articolo 24 della legge n. 69 del 2009 sia quella di realizzare una riorganizzazione della Scuola superiore della pubblica amministrazione, del CNIPA e del FORMEZ che renda tali enti più efficienti, nonché quella di renderli coerenti con la strategia complessiva di risparmio e di razionalizzazione del funzionamento degli enti pubblici; ma soprattutto obiettivo primario del riordino è quello di rendere tali organismi funzionali alla strategia di riforma delle pubbliche amministrazioni realizzata con la legge n. 15 del 2009.
Si dichiara convinto dell'inutilità di duplicare attività già svolte in ambito universitario; a suo giudizio la Scuola deve rispondere a specifiche esigenze formative di alto livello: egli riterrebbe, ad esempio, assai funzionale a formare dipendenti di pubbliche amministrazioni che mirino all'efficienza lo svolgimento di corsi in materia di trasparenza e lotta alla corruzione. Dopo aver sottolineato l'importanza di una Scuola superiore con un profilo anche internazionale, auspica che essa possa svolgere il ruolo - non egemonico - di punto di riferimento della riflessione formativa, in collegamento e coordinamento con altra scuole di formazione presenti nelle pubbliche amministrazioni e con il mondo accademico. Esprime infine qualche riserva sull'articolazione territoriale della Scuola, ritenendo che la razionalizzazione richieda una riflessione strategica, non improntata al localismo.
Conclude dichiarando sin d'ora la massima disponibilità a recepire le osservazioni e i rilievi che la Commissione intenderà formulare e ribadendo che obiettivo della riorganizzazione degli enti prevista dalla norma di delega risponde a esigenza di risparmio e razionalizzazione, ma si iscrive soprattutto in un disegno complessivo volto a garantire maggiore efficienza alle pubbliche amministrazioni.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato. Schema di decreto legislativo recante: "Riorganizzazione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA)" (n.114)
(Parere ai sensi dell'articolo 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69, dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59 nonché dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. Esame e rinvio)

La relatrice, on. BERNINI BOVICELLI riferisce sullo schema di decreto legislativo in titolo, che realizza una significativa semplificazione e razionalizzazione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione. Si sofferma in primo luogo sulla disposizione di delega legislativa, l’articolo 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69, che delega il Governo a operare il riordino, la trasformazione, la fusione o la soppressione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA), del Centro di formazione studi (Formez) e della Scuola superiore della pubblica amministrazione (SSPA). L’obiettivo perseguito è la realizzazione di un sistema unitario di interventi nel campo della formazione dei dipendenti pubblici, della riqualificazione del lavoro pubblico e dell’aumento della sua produttività, del miglioramento delle prestazioni delle pubbliche amministrazioni e della qualità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese, della misurazione dei risultati e dei costi dell'azione pubblica e, infine, della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. Proprio quest’ultimo è il campo di azione del Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione, il cui riordino è oggetto dello schema in esame.
Ricorda i principi e criteri direttivi specifici della norma di delega, nonché quelli di carattere generale da questa richiamati, recati dall’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59 (cosiddetta "legge Bassanini"): sottolinea quindi l'importanza di tale ultimo richiamo, che concerne una disposizione di delega attraverso la quale si è proceduto a una complessiva riorganizzazione dell’amministrazione statale e che - quanto alle modalità di adozione - prevede l’espressione del parere da parte della Commissione parlamentare per la semplificazione. Giudica positivamente, infine, il largo anticipo rispetto alla scadenza della delega con cui il Governo ha trasmesso lo schema in esame, unitamente agli altri due derivanti dall'esercizio della medesima delega.
Lo schema di decreto legislativo in esame persegue l’obiettivo di razionalizzare la struttura e le risorse del CNIPA: in primo luogo ne definisce la natura giuridica, qualificando la nuova DigitPa come ente pubblico non economico, chiamato a operare secondo le direttive e sotto la vigilanza del Presidente del Consiglio o del Ministro delegato alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, superando le attuali ambiguità.
Si sofferma quindi sugli organi della DigitPa, sottolineando come la procedura di nomina del suo presidente appaia particolarmente garantista. Quanto alle funzioni del nuovo ente, esse possono essere distinte in quattro categorie: funzioni di consulenza e proposta; funzioni di emanazione di regole, standard e guide tecniche, nonché di vigilanza e controllo sul rispetto di norme: tra queste, di particolare rilievo sono - a suo avviso - la competenza a rendere pareri su atti normativi nei casi previsti dall'ordinamento e la funzione di autorità di certificazione della firma digitale; funzioni di valutazione, di monitoraggio e di coordinamento: tra queste sottolinea la competenza concernente i contratti relativi all'acquisizione di beni e servizi informatici e telematici e quella concernente il coordinamento dell'attività delle pubbliche amministrazioni e la verifica dei risultati sotto il profilo dell'efficacia, efficienza e qualità dei sistemi informativi; infine, funzioni di predisposizione, realizzazione e gestione di interventi e progetti di innovazione.
A suo giudizio uno degli aspetti più rilevanti dello schema, oltre a quello precipuo, di garantire maggiore efficienza, è rappresentato dal risparmio di risorse, in linea con i principi e criteri direttivi della delega: la relazione tecnico-finanziaria quantifica il totale dei risparmi conseguiti a regime in 1.533.000 euro.
La dotazione organica viene ridotta, a regime, dalle attuali 155 unità effettivamente in servizio, a 120, con un esubero di 35 unità: 12 dirigenti; 6 funzionari tecnici; 6 funzionari amministrativi; 11 collaboratori/operatori.
Conclude auspicando che l’audizione informale del presidente del CNIPA, già programmata per giovedì 24 settembre, consenta di acquisire elementi utili per il dibattito, anche con specifico riferimento al tema degli esuberi di personale. Si riserva, infine, di formulare una proposta di parere alla luce del dibattito e delle audizioni informali, sul quale si augura possa registrarsi un ampio consenso.

Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato la relatrice, ricorda che la determinazione circa un'eventuale integrazione delle audizioni informali già concordate sullo schema di riorganizzazione del CNIPA, ovvero circa l'opportunità di acquisire diversamente ulteriori elementi di valutazione, è rimessa all'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, già convocato alle ore 14 di domani, subito prima delle audizioni programmate.

Ha quindi la parola il ministro BRUNETTA, il quale si riserva, anche in questo caso, di intervenire più compiutamente in una successiva seduta e comunque in tempo utile ai fini della redazione del parere. Sottolinea come il CNIPA - ente dalla natura giuridica finora ambigua - abbia a lungo costituito un prezioso luogo di cultura informatico-amministrativa, un ruolo che si è successivamente appannato. L'esigenza di implementare fortemente la cultura informatica e delle ITC nelle pubbliche amministrazioni richiede la presenza di un organismo che abbia caratteristiche coerenti con il ruolo centrale che esso deve avere in tale processo di digitalizzazione dell'agire pubblico: a tale finalità risponde lo schema in esame, che istituisce il nuovo ente, denominato DigitPa, il quale risponderà anche alla rilevante esigenza di innovazione e trasparenza nelle strategie degli appalti.
Conclude dichiarando sin d'ora, anche per questo schema di decreto legislativo, la massima disponibilità a recepire le osservazioni e i rilievi che la Commissione intenderà formulare.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 14,55.